Derby d'Italia a nascondino: qui Juventus

La maschera bianconera è sempre da profilo basso. Uno Stadium "fortino" per l'obiettivo Champions

Derby d'Italia a nascondino: qui Juventus
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Torino - Il ritornello era scontato come i saldi dopo le feste natalizie: «Sarà una partita importante, una tappa che fa parte del nostro percorso di crescita del quale sono molto soddisfatto. L'Inter è più pronta di noi: giochiamo contro la prima della classe e contro i favoriti del campionato. Il risultato però non deciderà nulla, mancano tantissime partite». Firmato Max Allegri, e chi se no? Juventus-Inter, insomma: banalizzata al massimo dal tecnico bianconero, ma pur sempre la seconda contro la prima in classifica. In caso di vittoria dei padroni di casa, sorpasso in testa alla graduatoria e via la maschera. «Il loro obiettivo è vincere lo scudetto, il nostro tornare a giocare la Champions», insiste Allegri. Che riabbraccia un Chiesa protagonista di due ottime prove in nazionale e che certo si aspetta di ricevere analogo rendimento. Quanto a Vlahovic, ha faticato anche con la Serbia e non è detto parta titolare nemmeno oggi: quattro gol nelle prime quattro giornate per lui, zero nelle successive otto di cui due saltate per il mal di schiena. C'è di più, perché nelle ultime cinque uscite è partito quattro volte dalla panchina: Kean, per quanto ancora a secco in campionato (tre gol annullati, però), potrebbe partire anche oggi tra i primi undici e non sarebbe una follia. «Difficilmente riesco a spiegarmi perché abbia segnato tanti meno gol di Lautaro così Allegri -. Sicuramente Vlahovic è un giocatore di grande valore e lo dimostrerà».

Averne quasi fatto a meno finora va peraltro a merito della Juventus. Che oggi potrebbe recuperare Locatelli e che è chiamata dal suo allenatore a «desiderare la vittoria in totale serenità e senza perdere certezze. Guardiamo alla quinta in classifica, la lotta scudetto riguarderà anche Milan e Napoli». Profilo basso, sempre e comunque: una vita in contropiede, questo è quanto.

Strategia comunque spesso vincente, va detto. «Siamo pronti, ai ragazzi non devo dire nulla. Conteranno i particolari: per noi sarà un bel test». Impareggiabile nel suo scansarsi da sotto i riflettori, va detto: magari si rivelerà anche oggi la strategia migliore.

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