Max vuole la Juve furiosa. "Lo scudetto non è vinto"

Contro l'Atalanta Allegri chiede un immediato riscatto. In campo con Tevez-Morata, la coppia-gol 40%

Max vuole la Juve furiosa. "Lo scudetto non è vinto"

Il turnover «non esiste», aveva annunciato allegri all'ora di pranzo, salvo poi cambiare idea in corso d'opera. E, dopo Cesena, «ci siamo guardati in faccia e qualche cosina l'ho detta. Abbiamo capito tutti - me compreso - della cazzata che abbiamo fatto. Ci servirà da lezione». Parole e musica di un arrabbiato Max Allegri alla vigilia della sfida odierna contro l'Atalanta: inutile pensare alla Champions e al Borussia Dortmund, da affrontare martedì sera allo Stadium, «perché stiamo perdendo di vista il campionato. Abbiamo un po' di punti di vantaggio, ma tutto è ancora in ballo. Abbiamo lasciato troppi punti per strada». Non è il tracimante eloquio di Conte, ma la sostanza è la medesima: buttare via punti e percentuali scudetto (che rimangono ovviamente altissime) come accaduto domenica in Romagna non è ammissibile. Non è da Juve, punto e basta.

Motivo per cui, stasera c'è da attendersi una Signora furiosa contro un'Atalanta decimata da assenze e magari pure con il morale non altissimo vuoi per una classifica non tranquillizzante e vuoi perché il suo allenatore Colantuono è stato recentemente coinvolto nell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse. Per di più si gioca allo Stadium, dove anche quest'anno tira una bruttissima aria per tutti, avendovi finora i bianconeri vinto nove degli undici match di campionato e pareggiato gli altri due. Mancando Vidal (lieve infiammazione al tendine dell'adduttore sinistro: probabile recupero per martedì), e con il possibile esordio di Sturaro al posto di Pogba, gli altri ci metteranno rabbia a tonnellate: «A Cesena abbiamo sbagliato l'approccio alla partita, il responsabile di tutto sono io. Abbiamo toppato e poi rimesso in piedi la gara, senza però riuscire a portarla a casa. Il mea culpa di Buffon? Gigi è un fuoriclasse anche a livello caratteriale. Tevez? Per noi è fondamentale, proprio come Messi per il Barcellona, Ronaldo per il Real Madrid e Ibra per il Psg. Questi dieci giorni di riposo e lavoro specifico gli hanno fatto più che bene: è pronto per il rush finale. A Cesena, comunque, avremmo dovuto vincere indipendentemente dalla sua assenza».

Brutta ferita, insomma, perché «non è scontato che la Juve debba far suo il campionato. Le partite vanno vinte sul campo, ricordiamocelo». Dove stasera la Juve riproporrà l'Apache (che il Boca vorrebbe già la prossima estate) in coppia con Morata (27 gol in due, il 40% di quelli realizzati dalla Juventus), con Pereyra sostituto di Re Artù e Pogba probabilmente in campo nonostante sia diffidato e con la Roma alle porte. L'aria che tira non è però quella tipica di chi fa troppi calcoli: urge riscatto immediato, per arrivare alla sfida con il Borussia senza nubi.

Storcendo anche il naso - e sbattendo il pugno sul tavolo - di fronte a una discutibile traduzione di un'intervista alla Bild nella quale Allegri avrebbe ammesso di non disdegnare uno 0-0 contro i tedeschi: «Ho semplicemente detto che il confronto durerà 180 minuti e sarà fondamentale non prendere gol in casa. Se non riuscissimo a vincere, uno 0-0 sarebbe comunque meglio di un 1-1».

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