Mazzata sul Palermo: retrocesso in C

Illeciti amministrativi di Zamparini. La nuova società: «Faremo ricorso»

Mazzata sul Palermo: retrocesso in C

Il Palermo è ufficialmente retrocesso in Serie C. Almeno per ora. Questa la sentenza del processo di 1° grado avviato nei confronti della società siciliana per illeciti amministrativi nel triennio 2014-17. Il tribunale FIGC ha accolto la richiesta del procuratore federale Giuseppe Pecoraro. Respinta invece la domanda di inibizione per Maurizio Zamparini. Una sentenza con risvolti sull'attuale Serie B, Venezia e Salernitana infatti sarebbero salve con il Foggia retrocesso (ma se il suo ricorso fosse accolto scenderebbe la Salernitana) e il Perugia ai play off. Ma la vicenda Palermo parte da lontano.

È dal 2012 infatti che Zamparini prova a vendere il Palermo. Sono ormai passati 7 anni dalla conferenza stampa dell'allora presidente con degli investitori arabi, interessati al Palermo, preambolo però di un nulla di fatto. Nel 2015 il club è di nuovo ad un passo dalla cessione ai messicani della Comex, con potenziali acquirenti dall'estero (Libano, Russia, Cina), ma anche qui non si arriva a qualcosa di concreto. Nell'estate del 2016, l'italoamericano Frank Cascio, è ritenuto inadeguato per prelevare il club. Il 2017 è il turno di Paul Baccaglini. L'ex inviato de Le Iene diventa presidente del Palermo Calcio il 6 marzo 2017, ma non arriverà mai al closing. Il 30 settembre 2018 viene nominato presidente Antonio Ponte, businessman svizzero - dopo un'istanza di fallimento, rigettata - ma la sua figura naufraga tra incongruenze e inesattezze. Di lì a poco, Zamparini col suo «ho venduto il Palermo a 10 euro» sancisce la spaccatura insanabile con l'ambiente. La fantomatica cessione è ad un gruppo di investimento americano che non copre però i buchi di bilancio, presi in mano (col passaggio del pacchetto azionario) a Daniela De Angeli, coadiuvata da Rino Foschi, nuovo presidente. Siamo al 14 febbraio 2019. Neanche 3 mesi dopo, un comunicato ufficiale fa sapere che la Sporting Network srl è la nuova proprietaria del club. La sentenza riguarda, come detto sopra, il triennio 2014-17, ma le radici affondano nel periodo precedente e le conseguenze pesano oggi. Intanto, la squadra è passata dalle sfide di Coppa Uefa, all'incubo della C.

Il neopresidente, Alessandro Albanese, vede la sentenza come un «danno fatto alla

città e ai tifosi, non solo alla società», dichiarando di voler fare ricorso. Delio Rossi aveva allontanato ogni fantasma, dicendo di pensare solamente alla sfida di playoff, ma mai come ora la postseason sembra un miraggio.

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