Dopo giorni trascorsi tra conferme e smentite è arrivata, nella serata di ieri, la notizia della cessione di Robinho al Santos, operazione che segue la cessione di Kakà e permette al Milan di lanciarsi sul mercato alla ricerca del famoso "attaccante mancino che gioca sulla fascia destra" promesso da Galliani.
Sembra proprio giunta al termine l'era dei Brasiliani al Milan e, soprattutto, la preoccupazione dettata dai loro ingaggi faraonici, talmente elevati da essere diventati un vero e proprio ostacolo al mercato in entrata. Dopo 4 anni trascorsi alla corte del Milan, Robinho lascia la maglia rossonera per ritornare a giocare al Santos (squadra che lo aveva ceduto a suo tempo proprio ai Rossoneri), che lo stava cercando da almeno un paio di stagioni senza mai trovare il giusto accordo con la squadra italiana. A dire la verità l'addio non è definitivo, in quanto la formula utilizzata per il trasferimento è quella del prestito secco, senza la presenza di alcun obbligo o diritto di riscatto; a fine stagione l'attaccante tornerà in rossonero ma, per 12 mesi, Galliani può liberarsi del suo ingaggio da 6 milioni netti, che verrà pagato interamente dalla squadra brasiliana.
Lo stesso Galliani (con la supervisione di Barbara Berlusconi) è pronto, a questo punto, a dare l'assalto al suo sostituto che, a prescindere dal prezzo del cartellino, garantirà sicuramente un dispendio minore in termini di ingaggio al club. I tifosi rossoneri già fremono anche perché, oltre a Robinho, altre disponibilità finanziarie sono arrivate dalla cessione di Kakà all'Orlando City e di quella del difensore Kevin Constant, molto criticato nel corso dell'ultima stagione. Il primo della lista sembra essere ancora Cerci che, però, il presidente del Torino Urbano Cairo non sembra intenzionato a "regalare" al Milan, visto che non ha nessuna necessità di coprire buchi di bilancio. La squadra granata, inoltre, quest'anno giocherà, con ogni probabilità, l'Europa League e avere al suo arco un giocatore capace di saltare l'uomo e di crossare con facilità potrebbe risultare sicuramente molto utile. Oltretutto, quest'anno il Milan non ha la possibilità di attirare i nuovi giocatori con la promessa di giocare in Europa; questo rappresenta sicuramente un problema, soprattutto quando su uno stesso giocatore si avventano anche altre avversarie.
Forse proprio per questo la pista Lavezzi, suggerita qualche giorno fa, sembra raffreddarsi a vantaggio della rivale storica italiana, la Juventus. 538em;">Sicuramente qualcosa verrà fatto per rafforzare la squadra e non solo in attacco; le recenti tre partite amichevoli giocate dalla squadra del nuovo allenatore Inzaghi hanno evidenziato una fragilità difensiva notevole, nonostante l'approdo a Milano di un difensore di tutto rispetto come Alex.
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