Milano - Il Milan fa sul serio. Anzi: Barbara Berlusconi fa sul serio. E ieri ha firmato il documento ufficiale per manifestare l'interesse del club per l'acquisizione di parte dell'area expo. Traduzione simultanea: il Milan è deciso a realizzare uno stadio, tutto suo, alla periferia di Milano, poco lontano (10 minuti) dalla nuova sede situata in zona Portello. La parte più interessante e consistente del progetto è già pronta: lady B e il suo staff hanno lavorato fino alle 23 di giovedì sera per completare il dossier da presentare alla società, "Arexpo", che è proprietaria dei lotti. Proprio mentre volavano gli stracci a Milanello dopo il naufragio di Madrid, l'ennesimo caso Balotelli, il risentimento di Seedorf per il gran numero di critiche ricevute e la nota della curva sud che ha fatto l'elenco dei buoni e dei cattivi e prepara una contestazione durissima a Supermario ma anche a Galliani.
Cominciamo dal dove sorgerà, eventualmente, lo stadio: si tratta di un'area di 120 mila metri quadrati a 1 chilometro circa dalla fermata della metropolitana Rho-Fiera, perciò facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici. Non solo. Comodo è l'accesso anche dallo snodo autostradale proveniente dalla Torino-Milano e dalla Milano-Laghi per chi arriva da fuori Milano. Possibile combinare l'arrivo allo stadio con la visita alla nuova sede che nei prossimi mesi potrà aprire al pubblico il museo, il salone delle coppe e il ristorante.
Ancora più interessante è il come. Stadio da 50-55 mila posti, tutti a sedere, con maxi-schermo, per un costo che dovrebbe rimanere al di sotto della soglia dei 300 milioni di euro. Il piano finanziario d'accompagnamento alla proposta di acquisizione dell'area è puntato su sponsor (con l'idea di assegnare al più consistente anche il titolo dell'arena, tipo Bayern), banche e club rossonero. Non ancora assegnato l'incarico di progettare lo stadio, l'architetto Fabio Novembre, ideatore della nuova sede, è soltanto uno dei professionisti presi in considerazione. Alcune società che in giro per il mondo hanno già realizzato impianti di quelle dimensioni sono state consultate. La caratteristica a cui Barbara Berlusconi ha assegnato vitale importanza è quella dell'acustica.
Dovranno essere realizzati pannelli speciali per produrre un effetto discoteca, per capirsi. Spiegazione didascalica dello staff di lady B: «La squadra che entra in quello stadio deve provare la stessa sensazione di essere finita in una bolgia dantesca!». Secondo calcoli attendibili, lo stadio di proprietà, nel calcio dei nostri giorni, ha un valore pari a circa 50 milioni di euro a bilancio: risorse importanti che possono essere utilizzate per rafforzare oltre che il marchio anche la squadra.
Adesso veniamo al quando. Le previsioni dei tempi sono incoraggianti. In quell'area, già fornita delle opere di urbanizzazione, non ci sono insediamenti abitativi da cui ricevere opposizioni tipo no tav. Nelle previsioni, in quella stessa zona dovrebbe addirittura sorgere una cittadella dello sport, così colmando i tanti, troppi limiti, di Milano in materia di impianti sportivi (mai più ricostruito il palasport crollato per la neve nell'85). Lunedì 17 marzo è prevista la prima scadenza per esprimere l'interesse, entro settembre la società titolare dei lotti dovrà indicare il prezzo a cui verrà ceduto, lanciare il bando vero e proprio. A quel punto il Milan dovrà rispondere con un sì o un no. E si dovrà partire, senza tentennamenti.
Barbara Berlusconi si è lanciata nell'operazione (che tra l'altro è molto gradita dal governatore della Lombardia Maroni) «con convinzione ed entusiasmo» hanno fatto sapere. Nella speranza di contagiare anche il presidente Silvio Berlusconi, da sempre romanticamente affezionato a San Siro e ai tanti trofei collezionati in quello stadio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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