La squadra è pronta. Ha ricevuto un paio di rinforzi nelle ultime ore. La squadra è quella allestita dal Milan per preparare il ricorso al Tas di Losanna contro la squalifica di 1 anno dalle coppe europee decisa dalla camera giudicante dell'Uefa e tentare un disperato recupero. Allo studio legale Cappelli, al consulente Umberto Lago, uno dei padri fondatori del financial fair play, si sono aggiunti due avvocati svizzeri specializzati nei procedimenti dinanzi al Tas.
Definito anche lo schema difensivo che si articolerà in due punti essenziali: 1) è la prima volta che una nuova proprietà appena arrivata nel calcio è stata sanzionata per colpe commesse nel periodo precedente da un altro soggetto. 2) La sperequazione evidente rispetto ad altre violazioni della parità di bilancio che mai hanno portato, per casi con debiti più consistenti, alla perdita del posto in coppa. Le motivazioni del collegio di Nyon, maturate al culmine di una settimana di riflessioni, arrivate sul computer di Marco Fassone già nel pomeriggio di mercoledì, hanno provato a disinnescare il ricorso milanista. Come? Con una piroetta degna di miglior causa. Il presidente portoghese del collegio ha infatti scritto di non essere «competente per valutare l'affidabilità dell'azionista e presidente» pur condividendo, nello spirito, alcune perplessità espresse dall'accusa che ha poi spedito il club rossonero a giudizio.
Chi è pratico di Tas ha ricordato come in quella sede, formata da giudici completamente indipendenti rispetto al circuito Uefa, possa accadere di tutto. Il nemico numero uno, naturalmente, è il tempo e di conseguenza le diverse scadenze dell'ente calcistico europeo che deve pure dare il via alla prossima stagione completando il cartellone dell'Europa league senza interrogativi. Dinanzi al team di legali italo-svizzeri allestito dal Milan ci sono dunque una serie di scenari, dal più favorevole (congelamento della decisione) al rinvio alla stessa Camera giudicante per riesaminare la posizione ma è il (poco) tempo a disposizione il vero nemico da battere.
Sul punto è peraltro improbabile che prima del Tas diventi operativo il cambio della proprietà anche se il negoziato con Rocco Commisso ha ripreso quota dopo i dubbi di Li, nonostante le assicurazioni dell'italo-americano sulla decisa volontà a proseguire la trattativa con Yonghong Li. Il nodo è sempre lo stesso e non più vincolato alle dimensioni della quota azionaria (20 o 30%) da riservare all'attuale presidente. È la valutazione del club, attualmente fuori anche dall'Europa league, a rappresentare la distanza plastica tra le richieste cinese e le offerte del patron di Mediacom (500).
D'altro canto il progetto di Rocco Commisso non è solo riferito all'acquisto del pacchetto di maggioranza assoluta, ma è puntellato da un piano industriale completo che parte dalla costruzione dello stadio per arrivare al rilancio del settore giovanile dal quale, ieri ufficialmente, si è congedato Filippo Galli dopo un periodo di laboriosa attività che ha portato alla valorizzazione di numerosi esponenti del vivaio (Cutrone e Donnarumma) che hanno arricchito il patrimonio del club.
Secondo le diverse fonti vicine ai protagonisti della trattativa, la conclusione sarebbe ora più vicina dopo l'accelerata di ieri. Nella migliore delle ipotesi dovrebbero volerci almeno 10 giorni per passare, dal botta e risposta sui giornali, allo scambio delle firme.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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