Il Milan ai milanisti: da domenica sera uno degli storici slogan del Diavolo targato Silvio Berlusconi è tornato di grande attualità.
Merito di Matteo Gabbia, che in rossonero ha fatto tutta la trafila dal settore giovanile alla prima squadra, passando poi da Lucchese e Villarreal come tappe fondamentali di crescita.
Il gol nel derby ha infatti salvato la panchina di Fonseca, scacciando gli spettri degli altri tecnici gravitanti, pericolosamente, intorno alla panchina del portoghese e mandando al tappeto l'Inter, che ha visto così interrompersi a 6 la striscia di stracittadine vinte consecutivamente. Una rete che ha rilanciato le ambizioni rossonere, permettendo al Diavolo di agganciare in classifica i cugini. Incredibile, solamente una settimana fa. «I miei gol col Milan non sono mai stati decisivi, invece quello dell'altra sera mi ha ripagato di tutto - ha raccontato il difensore in occasione dell'incontro coi tifosi al Flaghship Store del Milan in via Dante, nel pieno centro di Milano -. Il Matteo bambino sognava un momento del genere, ma così bello era difficile da immaginare».
Merito appunto dell'incornata vincente del classe 1999, che ora la dirigenza milanista intende blindare col rinnovo del contratto fino al 2028 e relativo ritocco all'insù dell'ingaggio rispetto all'attuale milione a stagione più premi percepito. Tra l'altro l'idea del prolungamento era già stata impostata in estate, ma l'ottimo rendimento fornito finora dal numero 46 rossonero sta inducendo le parti ad accelerare. Un segnale di come il centrale sia sempre più importante nel progetto milanista anche in chiave futura. Oltretutto Gabbia era l'unico calciatore italiano sceso in campo a San Siro con la maglia del Milan nel derby di domenica. E non è un caso che il suo spirito di appartenenza sia risultato alla fine decisivo.
I grandi cicli vincenti si costruiscono su uno zoccolo duro di calciatori italiani e quest'anima nostrana e milanista è mancata un po' all'attuale formazione rossonera, in particolare nei momenti di difficoltà. Ecco perché in via Aldo Rossi vogliono tenersi stretti Gabbia, che ha attirato l'attenzione pure di Luciano Spalletti. Il ct della Nazionale l'ha seguito con attenzione durante Inter-Milan e potrebbe chiamarlo presto in azzurro: «La Nazionale è un sogno che spero si possa realizzare, ma non ne ho ancora parlato con Spalletti. La mia priorità ora è il Milan».
E il bello viene adesso per Matteo: un ragazzo lombardo (è di Busto Arsizio) e milanista doc che sogna un giorno di indossare la fascia appartenuta a grandi difensori italiani e suoi corregionali come Franco Baresi e Paolo Maldini. Un passo alla volta. Per il momento chiamatelo Capitan Futuro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.