Il venerdì non assegna punti, ma qualche volta è utile per fornire risposte. Le due sessioni di prove libere del Gran Premio di Misano hanno infatti confermato quelle che erano le sensazioni della vigilia: ovvero che la Yamaha, su questo tracciato, sembrerebbe la moto di gran lunga più competitiva del lotto.
Senza l'infortunato Marc Marquez, qui vincitore un anno fa proprio davanti a quattro M1, la giornata di apertura ha sorriso alla Casa giapponese, che ha piazzato tre Yamaha davanti a tutti e quattro nella top10. Il miglior tempo in 1'32189 è stato del francese Fabio Quartararo, leader del Mondiale, davanti di 9 millesimi a Maverick Viñales, mentre terzo è Franco Morbidelli e sesto Valentino Rossi. Nove sono anche i millesimi che lasciano fuori dai primi dieci Andrea Dovizioso, attardato anche a causa di una Desmosedici che gli ha dato qualche grattacapo (problemi elettrici). «È stata una giornata davvero molto strana», il commento laconico del ducatista.
Non si fanno salti di gioia, non si stappa il prosecco per festeggiare un sesto posto. Ma il passo in avanti rispetto a due settimane fa in Austria c'è stato: la giornata di libere di Valentino Rossi, è stata decisamente migliore rispetto alle ultime.«È stato un buon venerdì commenta il Dottore -. Sembra che la nostra moto sia più competitiva, nel pomeriggio non è andata così male, anche con il ritmo. Possiamo lottare per un buon risultato, ma dobbiamo migliorare in alcuni punti». Già, c'è da lavorare sul passo gara, perché le altre M1 di Quartararo e Viñales sono in palla. «È bello ritrovarsi di nuovo lì in testa dopo tre gare difficili e con tanti problemi - confessa Quartararo -. Qui la M1 è a posto e io mi sento bene: ho capito subito che possiamo lottare per il podio. Dubbi su di me? No, non ne ho mai avuti».
Mentre Viñales si dice soddisfatto della moto e Morbidelli fa notare che sull'asfalto «ci sono grosse buche», chi ha riscontrato problemi di feeling con la moto è Andrea Dovizioso, protagonista di un turno di libere sottotono l'altro ducatista, Petrucci, ha fatto meglio ed è 7° - e ora dovrà lavorare parecchio in vista della FP3 di oggi per accedere direttamente in Q2: «Ho sempre la sensazione di essere più lento rispetto ai tempi che faccio. Ma rilancia Dovi - ora lavoreremo per ritornare in pista più forti. Sarà importante ritrovare le sensazioni positive, per poi dedicarci a sistemare gli ultimi dettagli per la gara». Del resto, ciò che alla fine conta è proprio la corsa. E Dovizioso, a Misano, sa come si fa a vincere: era il 2018, anno dell'ultimo successo italiano. Prima di lui, l'ultimo a trionfare era stato Valentino (2014).
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