La sintesi è quella di un fortunato slogan pubblicitario: gli italiani non copiano, creano. Sta nella capacità di innovare e nell'umiltà di osservare ciò che altri hanno già messo in pratica il punto di forza di Monza, pronta a inaugurare l'edizione numero 95 del Gp d'Italia. Così, se Angelo Sticchi Damiani auspica un modello Le Mans, con quel contesto «incredibile», il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, fa eco al numero 1 Aci semplificando che «c'è chi può costruire in mezzo a un deserto con la logica vincente di sport e spettacolo. Noi facciamo altrettanto, ma in un contesto di storia millenaria, di natura e cultura». «Abbiamo bisogno di dare un'offerta più al passo con i tempi: ciò che ho visto alla 24 Ore è stato incredibile, nonostante la pioggia», riprende Sticchi. «Non si tratta di ospitare più persone, ma ospitarle meglio rispetto al passato, coinvolgendo il pubblico, dandogli la possibilità di vedere da vicino i piloti».
Lo certifica dopo 6 mesi di lavori di ammodernamento che hanno portato nuovo asfalto, messa in sicurezza dei sottopassi, realizzazione di un nuovo tunnel in uscita Parabolica. Lavori funzionali al rinnovo di un contratto in scadenza nel 2025. «La volontà di mantenere Monza è indiscussa, l'accordo economico si troverà, ma bisogna mantenere l'abbrivio», aggiunge Stefano Domenicali, riferendosi alla nuova distribuzione di hospitality e paddock club.
Nel parco cintato più grande d'Europa, un milione e mezzo di alberi oltre i 15 metri, la soluzione non può che essere una ridistribuzione degli spazi già esistenti. «L'impianto dovrà essere centrale per ogni manifestazione sportiva», continua La Russa, presidente Acm: «Ospiteremo le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina e non si potrà prescindere da questo luogo, che dovrà essere protagonista». Con oltre 300mila tifosi attesi da oltre 60 Paesi e una previsione di 178,8 milioni di indotto, da quest'anno all'autore del giro veloce in qualifica sarà donato l'Anello della regina, la Teodolinda della Corona ferrea. E poi due oggetti da collezione in produzione limitata: pezzi di asfalto della piazzola pole e di parti del circuito, incastonati in teche prodotte in 1912 e 5793 esemplari. Numeri che raccontano l'anno di fondazione dell'autodromo e la lunghezza del tracciato. Perché guardare avanti è tutto fuorché tradire la storia. «Oggi inizia la nuova Monza, oggi inizia il futuro» sentenzia Attilio Fontana, schierato accanto alla nuova griglia di partenza. «Con questi lavori dimostriamo al mondo che il nostro autodromo è il più affascinante, storico e iconico, ma vuole essere anche il più tecnologico e accogliente», aggiunge il governatore lombardo.
Domenicali, una vita nella confinante Vedano al Lambro, chiosa da numero 1 del circus ma anche da brianzolo d'adozione: «Lo dico in accezione positiva: non sembra neanche di essere a Monza». Bandiera a scacchi, il circuito ha già vinto.
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