Muro con difesa giochista. La "formula BC" funziona

Segnali positivi nelle retrovie: la coppia Bastoni e Calafiori sulle orme del duo Bonucci-Chiellini

Muro con difesa giochista. La "formula BC" funziona
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Dal muro invalicabile Bonucci-Chiellini dell'Italia campione d'Europa alla difesa «giochista» Bastoni-Calafiori. La formula BC funziona ancora in azzurro, anzi si evolve per arrivare a una vera e propria rivoluzione. Oggi ha maggiori caratteristiche di costruzione rispetto alla retroguardia precedente, anche se proprio Bonucci ha inaugurato l'epoca della partenza dell'azione dal basso.

La coppia inedita della difesa spallettiana in Germania è fatta da due mancini, cosa che ha fatto storcere il naso a molti. «Non capisco perchè non possiamo coesistere, la nostra alchimia può solo migliorare», così Bastoni dopo il successo con l'Albania. Dopo Maldini (che lo fece a quasi 20 anni), sono i difensori azzurri più giovani ad esordire agli Europei: 22 anni e 27 giorni Calafiori, appena 41 giorni in più l'interista. Che ora di primavere ne ha 25 e ha frequentato all'università nazionale i «professori» Bonucci e Chiellini. Con Inzaghi all'Inter ha imparato a entrare nella manovra, avanzando palla al piede.

Il Ct Mancini lo selezionò nel febbraio 2019 per uno stage, ma la prima convocazione arrivò un anno e mezzo più tardi. A novembre 2020 il debutto contro l'Estonia a Firenze e da allora 24 partite con due gol realizzati: uno alla Germania a Moenchengladbach nel 2022 e la zuccata vincente di sabato con l'Albania. Un gol che per dinamica ha ricordato a molti il gol di Toni (su assist di Totti, stavolta è stato di Pellegrini) nel 2006 all'Ucraina nei quarti.

Bastoni è un campione d'Europa in carica e in quel torneo giocò solo contro il Galles, dando il suo piccolo contributo. Ma era in campo anche nella disgraziata notte di Palermo che siglò l'eliminazione degli azzurri dal Mondiale. È stato proprio Chiellini a indicarlo come suo erede al centro della difesa azzurra. «Contro l'Albania siamo partiti come peggio non si poteva, ma siamo stati bravi a reagire subito e a metterla sui binari giusti - ha detto l'interista -. Dopo il gol subìto non ho pensato a niente. Sicuramente potevamo segnare di più, dovremo essere più cinici in futuro».

Calafiori, 22 anni compiuti a metà maggio, è il nuovo che avanza in azzurro tanto da staccare la concorrenza: una stagione super al Bologna (con la ciliegina della doppietta segnata alla Juve) e ora un mercato che lo vede al centro delle trattative. Decisivo il passaggio con Thiago Motta da terzino a difensore centrale, lui che è stato provato da Spalletti persino a centrocampo. Due partite in Nazionale prima dell'Europeo e subito la promozione a titolare. Quasi un Cabrini (mancino anche lui) che in Argentina nel 1978 esordì con la Francia nella gara che anche allora ribaltammo dopo un gol incassato nel primo minuto. Di lui il Ct si fida ad occhi chiusi, è un valore aggiunto per il modo in cui si inserisce con e senza la palla: «Llegar y no estar», dicono in Spagna (prossimo avversario degli azzurri), muoversi verso gli spazi liberi e non occuparli in maniera statica. E i numeri della sua gara contro l'Albania non mentono: tutti i duelli aerei vinti, 93 per cento di precisione nel passaggio, cinque recuperi, tre palloni intercettati e due dribbling.

Peccato solo per quell'errore nel finale quando si è perso Manaj: «Devo migliorare, ma non voglio fermarmi qui: con la Spagna nessuna sbavatura. Le emozioni di giocare all'Europeo sono tante, il segreto è non pensare al resto e prendere solo le sensazioni positive, i miei familiari in tribuna o gli amici davanti alla tv».

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