
Pillola rossa o pillola blu. Nel film Matrix si rappresenta così la scelta di continuare nell'avventura o fermarsi. Il significato della sfida tra Lorenzo Musetti e Stefanos Tsitsipas a Montecarlo, ultimo quarto di finale della giornata al Country Club, è stato un po' questo. Ci si chiedeva, infatti, se Musetti sarebbe stato in grado di sfatare il tabù greco e quindi di scegliere di proseguire nel percorso. Nel primo set, già dal primo game, un episodio rilevante: in un tentativo di recupero in scivolata, il 22enne ha subito un colpo all'altezza del tallone del piede destro e chiamato il Medical Time Out, già sotto di un break (3-0). La prima frazione è stata anche per questo pura accademia dell'ellenico, mettendo in mostra le sue martellate di dritto e i suoi colpi di tocco nei pressi della rete. Conclusione: 6-1 per l'originario di Atene. Nel secondo set il carrarino, pungolato dai soliti richiami dal suo angolo di coach Tartarini, ha avuto però il pregio di rimanere aggrappato alla partita, dimenticando il dolore e concentrandosi essenzialmente sul tennis. Ha iniziato a giocare con più coraggio l'azzurro, nel tentativo di rubare il tempo all'avversario e di sfruttare la diagonale di rovescio. In tutto questo le percentuali al servizio dell'ellenico sono andate in calo e gli errori gratuiti lievitati. Lo score ha sorriso al classe 2002 del Bel Paese sul 6-3 e si è andati al terzo set con quello che c'era.
Sotto gli occhi di Adriano Panatta, tra i vip sugli spalti, si è consumato il piccolo capolavoro di chi per stile tanto lo ricorda, con l'esecuzione di quel rovescio a una mano. Una prestazione da campione a spezzare la maledizione, sullo score di 6-4, e a regalargli la prima semifinale a Monte Carlo (salvando 14 palle break su 17), opposto all'australiano De Minaur. Sul mattone tritato del Principato si è dovuto prendere atto anche di un Carlos Alcaraz non scintillante, ma comunque per la prima volta in carriera in semifinale e di una Spagna che avrà quest'oggi un penultimo tutto iberico vista la presenza di Davidovich Fokina.
Avrà apprezzato anche Jannik Sinner che, contro Tsitsipas proprio nel Principato un anno fa aveva subìto una cocente sconfitta in semifinale, condizionata da un clamoroso errore arbitrale.
Un Sinner sul quale, riguardo alla vicenda Clostebol, è intervenuta in modo duro Federica Pellegrini: «Credo che la sua vicenda sia stata trattata diversamente dal 99% dei casi». Il n.1 del mondo ne avrà preso atto, ma pensa ad altro.Tv: dalle 15,30 Sky
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