Musetti è il nuovo Barone 100 anni dopo. Oggi c'è Djokovic (che ha male al ginocchio)

Lorenzo in semifinale, come De Morpurgo a Parigi 1924

Musetti è il nuovo Barone 100 anni dopo. Oggi c'è Djokovic (che ha male al ginocchio)
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Cent'anni dopo, stesso posto, il Barone Uberto ha trovato finalmente il suo erede. Musetti come De Morpurgo, almeno finora, perché per eguagliare l'unica medaglia olimpica del tennis - il bronzo di Parigi 1924 - non basta arrivare in semifinale. Ma questo Lorenzo può fare tutto: «Sento di poter battere chiunque».

È stato un giorno come pochi, con i francesi che guardano da spettatori questo ragazzo rinato che sembra davvero imbattibile. Due set a zero anche a Sasha Zverev, doppio 7-5 al tennista che quest'anno sembrava davvero essere tra i favoriti. Più di lui comunque. E invece anche ieri Musetti ha tirato fuori dal suo cilindro magico i suoi colpi meraviglia, che hanno saputo ammortizzare anche quei pochi passaggi a vuoto che la partita gli ha posto davanti: «Non lo definirei il match perfetto, ho concesso anche un break. Però quasi, direi Non gli ho mai permesso di fare mai punti facili, ho affrontato ogni quindici come se fosse l'ultimo, ho cercato di sfiancarlo. Insomma: stavolta mi dico bravo. Di sicuro sto giocando il miglior tennis della mia vita». Sembra il titolo di un film, di quelli a lieto fine. Ed in effetti nulla sembra fuori posto, neppure quando gli organizzatori - dopo aver costretto i giocatori a lottare nel caldo assoluto - decidono di far partire il tetto durante il gioco e sul 4-3 per il tedesco nel secondo set: «Poteva condizionarmi, ma sono stato bravo a mantenere la concentrazione». Che servirà anche oggi, contro Novak Djokovic in missione per l'oro (ha battuto Tsitsipas nonostante un dolore al ginocchio operato per cui ha dovuto ricorrere a un antidolorifico, l'altra semifinale è tra Alcaraz e Auger Aliassime), mentre Sara Errani e Jasmine Paolini si giocheranno il posto in finale del doppio contro le ceche Muchova-Noskova: «Sono due singolariste prestate al doppio, ma lo sanno fare benissimo. Sarà una partita insidiosa». Quella di ieri, nel giorno perfetto, è stata quasi una formalità: 6-3, 6-1 alle britanniche Boulter-Watson. «Eravamo cariche - ha detto alla fine Sara -, ed io mi sono preparata per arrivare pronta per i Giochi. Il nostro segreto? Siamo amiche, ci fidiamo l'una dell'altra, tennisticamente ci compensiamo molto bene. Ora tutto è possibile».

E in effetti lo è, perché l'Olimpiade può fare brutti scherzi e ribaltare i pronostici: lo dimostrano le lacrime irrefrenabili di Iga Swiatek, una che sulla terra rossa non per mai e che invece si è

sciolta contro la cinese Zheng in semifinale. Quindi: Musetti che batte Djokovic? In fondo, un secolo fa, anche il Barone Uberto non avrebbe dovuto vincere la medaglia di bronzo contro il «moschettiere» Borotra. E invece...

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