Napoli impantanato nella laguna. E Conte si infuria

Il tecnico non fa sconti: "Poca cattiveria e atteggiamento mentale sbagliato"

Napoli impantanato nella laguna. E Conte si infuria
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Un'altra occasione sprecata. Male il Napoli in laguna, doveva e poteva vincere ma alla fine ha rischiato di perdere. Campanelli d'allarme che si ripetono e che poco si addicono a una squadra in lotta per lo scudetto: gioca solo un tempo, va sotto ritmo, crea ma come al solito non concretizza e ha cali di concentrazione che fanno inviperire Conte: «La prestazione c'è stata ma due cose non mi sono piaciute: la scarsa cattiveria sotto rete e l'atteggiamento mentale degli ultimi minuti: prendere un contropiede sei contro due non lo accetto e non lo accetterò mai, non esiste che una mia squadra stacchi la spina prima del fischio finale».

Nella chance del Napoli buttata via ci sono tanti errori ma anche un bel po' di meriti da parte del Venezia. Di Francesco ha impostata la gara nell'unico e miglior modo possibile. Togliere respiro ai portatori di palla avversari, non concedere loro il palleggio prolungato, pressing asfissiante nella metà campo partenopea: tutto ben fatto e se i veneti avessero finalizzato in rete quel paio di occasioni regalate dagli sbadigli di Rrahmani e soci, allora sì che si sarebbe parlato di impresa vera e propria.

«Lo spirito è quello giusto, non è la prima volta che riusciamo a metterlo in campo ma per salvarsi non basta, occorre vincere qualche partita»: dice tutto sul Venezia il suo allenatore Di Francesco, che dopo Juventus, Atalanta, Lazio e Fiorentina ha messo la museruola a un'altra big.

Tre i protagonisti in casa veneta: Nicolussi Caviglia, Zerbin e soprattutto il portiere Radu, che per quattro volte nel primo tempo ha inchiodato il Napoli a pochi centimetri dal gol. Decisive le parate su McTominay e Lukaku, graziato dal palo interno di Raspadori, all'interno di 45 minuti vissuti sul duello tra gli attaccanti di Conte e il numero uno neroverde.

Meno divertente la ripresa, sussulti veneziani con gli sprechi di Oristanio e Nicolussi, ospiti meno reattivi nei duelli individuali soprattutto a centrocampo e con Simeone colpevolmente impreciso a pochi metri dalla porta: per il Venezia che punta a salvarsi un punticino è ossigeno, per il Napoli che ha ambizioni tricolori è una bocciatura.

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