Il Napoli va, il Toro no. La squadra di Conte vince 1-0 per la quarta volta dall'inizio del campionato, mantiene la porta inviolata per la nona e, soprattutto, conserva la testa della classifica. I granata, pur al termine di una discreta partita sotto l'aspetto del gioco, non raccolgono nulla: i punti nelle ultime nove partite restano così quattro e la classifica si fa sempre più preoccupante. Domani, insomma, la società festeggerà il proprio compleanno numero 118 in un clima a dir poco pesante: Cairo, che proprio ieri ha eguagliato Orfeo Pianelli come presidente più longevo della storia granata (7030 giorni), è stato infatti invitato una volta di più a cedere la società. Non è stata insomma una ricorrenza felice quella di ieri e non lo sarà neppure la giornata di domani: seguiranno settimane complicate, sotto tutti i punti di vista.
In casa Napoli, viceversa, solo sorrisi: l'attacco non è tracimante (21 gol in 14 partite), ma la solidità di squadra è sotto gli occhi di tutti e le reti incassate finora sono state soltanto nove. Conte sa insomma come fare a mettersi davanti a tutti gli avversari e a non farsi più riprendere. Se poi viene aiutato anche da avversari che non segnano nemmeno a porta vuota, tanto meglio: ieri, tanto per dire, dopo la rete del vantaggio segnata da McTominay con un sinistro dal limite dell'area, Coco ha avuto la possibilità di pareggiare segnando il più facile dei gol trovandosi davanti la porta spalancata su assist di Adams dalla destra. Invece, come non detto: il difensore granata non ha trovato di meglio che afflosciarsi incredibilmente sul pallone colpendolo in modo goffo con un ginocchio e graziando così l'incredulo Meret. Avesse pareggiato in quell'occasione il Toro non avrebbe rubato nulla, anche perché a inizio gara era stato Adams (a secco dal 29 settembre) a sprecare di testa, a centro area, un assist niente male di Vojvoda: una volta di più la squadra di Vanoli ha insomma patito l'assenza di Zapata, out per la stagione senza che in rosa ci sia qualcuno in grado di sostituirlo. Così, il Napoli ha ringraziato e cominciato a macinare il suo calcio: pochi fronzoli e tanta sostanza, con Kvaratskheila a imperversare sulla sinistra e un colpo di tacco di Lukaku (su assist del georgiano) che non fruttava il gol solo per un miracoloso intervento di Milinkovic-Savic.
Poi, appunto, la rete del vantaggio (ancora assist di Kvara) e una ripresa comunque godibile: il Toro ci ha provato, ma
il numero uno granata si è dovuto infine ancora superare su Olivera e Simeone per tenere il match in equilibrio fino alla fine. Quando è stato comunque il Napoli (annullato per fuorigioco il raddoppio di Neres) a gioire.
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