Napoli "strega" Juve

Il Maradona resta stregato per la Juventus. Battuta nel finale da un gol di Raspadori

Napoli "strega" Juve
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Il Maradona resta stregato per la Juventus. Battuta nel finale da un gol di Raspadori, svelto a ribadire in rete il rigore appena sbagliato da Osimhen e concesso per un fallo del giovane Nonge sull'attaccante nigeriano. Alla fine, 2-1 per i partenopei e secondo posto in classifica che torna in ballo, con il Milan adesso a una sola lunghezza dai bianconeri.

Allegri è obbligato dalle assenze a schierare un centrocampo mai visto prima e dall'età media di poco superiore ai 22 anni: Alcaraz non trova l'impatto con la palla da ottima posizione appena cominciata la partita, poi è Di Lorenzo a impegnare subito Szczesny. Ritmi alti, subito. E l'impressione che il match possa rivelarsi aperto e poco condizionato da eccessivi tatticismi: l'inizio gara di Olivera è disastroso, Chiesa fugge sulla sinistra e il colpo di testa di Vlahovic finisce di poco a lato. Con Gatti in panchina, è Rugani a giocare sulla destra e Alex Sandro a sinistra: Osimhen provoca l'ammonizione di Bremer, Kvaratshkeila quelle di Vlahovic (salterà la sfida contro l'Atalanta di domenica prossima) e Cambiaso. C'è più Napoli che non Juve, ma anche la difesa partenopea non appare solidissima. Tutt'altro, anzi: Vlahovic colpisce un palo clamoroso con Meret battuto, poi però è ancora Kvara a sfondare. La manovra del Napoli è avvolgente, da sinistra a destra e viceversa: la Juve perde campo e la difesa si abbassa troppo, fino a quando il georgiano trova un destro al volo che porta i suoi avanti. Nono gol per lui e lampi del giocatore che lo scorso anno aveva fatto ammattire tutte le difese del nostro campionato: De Laurentiis saltella in tribuna appena prima che Vlahovic arrivato alla terza nitida palla gol solo nella prima frazione - si divori la più facile delle occasioni dopo una palla rubata da Rugani a Traore sulla trequarti. A metà gara sono così i padroni di casa a essere avanti, meritatamente per la mole di gioco ma avendo comunque fatto prendere qualche spavento di troppo a Meret.

Cambiaso si mangia un gol quasi fatto a inizio ripresa, Chiesa fa finalmente il Chiesa e, quando punta l'avversario, sfonda spesso e volentieri. Si fa male Rrahmani, Allegri spedisce in campo prima Weah e poi Yildiz e Nonge: ne salta fuori quel 4-3-3 che tanti avrebbero voluto già da settimane.

Il caso (o no?) vuole che sia proprio Chiesa a trovare il pareggio con un destro sul secondo palo dopo uno scambio con Alcaraz: il risultato sarebbe anche meritato ma poi succede di tutto e Raspadori già a segno allo Stadium lo scorso aprile per quello che era stato definito gol scudetto punisce ancora la Signora.

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