Nel paese di Giulio Ciccone, l'enfant prodige che sgomita tra i grandi

Testimonianze e sensazioni nel paese del giovanissimo ciclista che continua a stupire sempre più: tante soddisfazioni tra Giro d'Italia e Tour de France

Nel paese di Giulio Ciccone, l'enfant prodige che sgomita tra i grandi

Siamo a Brecciarola, frazione di Chieti, dove è cresciuto Giulio Ciccone. Proprio qui il ciclista classe '94 ha mosso le sue prime sgambate e con umiltà, sacrificio e tanto sudore ha posto le basi per il solare presente che sta vivendo. Dopo le prime esperienze dilettantistiche con la maglia della Palazzago, le soddisfazioni tra Elite e Under 23 con il Team Colpack, il tanto atteso e desiderato salto nel professionismo con la Bardiani-CSF, ecco che avviene l'ennesimo importante step di qualità della sua carriera: con la promozione alla Trek Segafredo è riuscito a rendersi protagonista su palcoscenici di notevole spessore, contornati dal passaggio per primo sul Passo del Mortirolo che gli ha consentito di stazionarsi in prima posizione nella classifica degli scalatori portando a casa la maglia azzurra e un sedicesimo posto nella classifica generale.

Dal 28 maggio passiamo all'11 luglio, quando il baby teatino si piazza secondo al traguardo nella sesta tappa del Tour de France, da Mulhouse a La Plance des Belles filles: a 11" dal vincitore Dylan Teuns, Ciccone agguanta la maglia gialla.

Brecciarola in festa per Ciccone

I Brecciarolesi sono incollati davanti alle proprie tv o agli schermi del bar cittadino, tutti uniti per sostenere a gran distanza il fenomeno italiano. La contrada del Mulino, dove abita Giulio, è solita riunirsi nei momenti salienti del 24enne: tra buon vino e arrosticini, non sono mai mancati (e mai mancheranno) cori di incoraggiamento, esultanze e lacrime.

"Giulio lo si vedeva sempre in bici. Quando suo fratello e i miei figli facevano capannello per chiacchierare, lui era lì ma in sella alla bici che teneva ferma in equilibrio", dichiara Sabina. La vicina di casa prosegue: "Girava di continuo dentro il recinto di casa mia e quando era stanco entrava e si prendeva una merendina...era proprio di casa".

Alessandro invece afferma: "Il primo ricordo di Giulio che mi viene in mente è sicuramente quando da bambino scorrazzava con la sua bicicletta per le vie di Brecciarola. In molti avranno in testa quella immagine e certamente in tanti all’epoca non conoscevano nemmeno il nome di questo esile e minuto bambino con la passione per la bicicletta".

Alessandro lo intervistò per Sport Chieti nell'autunno del 2015, alla vigilia del debutto nei professionisti: "Giulio lasciava trasparire molta emozione ma anche una sicurezza in se stesso e nei suoi sogni. Vederlo imporsi subito al Giro a Sestola fu una grande emozione, pari a quella vissuta in questa stagione sul Mortirolo e poi al Tour addirittura in maglia gialla.

Quel giorno dell’intervista mi disse che il suo sogno era quello di vincere il Giro d’Italia e credo che tra qualche anno se non lo farà ci andrà molto vicino. Io posso solo ringraziarlo perché non provavo emozioni così forti nel vedere il ciclismo dai tempi di un certo Marco Pantani".

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