Nella Juve che non segna adesso Vlahovic è un caso

Contro Conte ha giocato 3 palloni utili: in gol in una sola giornata, a digiuno da 345'

Nella Juve che non segna adesso Vlahovic è un caso
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C'era un tempo in cui l'ex blaugrana Guardiola, oggi allenatore del Manchester City, sosteneva una tesi ardita secondo cui «il nostro centravanti è lo spazio». Esplicitando in pratica il fatto che chiunque potesse giocare là davanti, a patto di azzeccare gli inserimenti e vedere' poi la porta bella larga quando si trattava di calciare.

Poi è successo che anche lui si è convertito all'idea che avere uno come Haaland faciliti la vita di chi siede in panchina e dei compagni che gli ruotano intorno. Ecco: la Juventus odierna un centravanti ce l'ha, ma la porta non la vede lui e non la vedono nemmeno i compagni: Vlahovic (in foto) non segna da 345', ha trovato il gol in una sola delle sei partite ufficiali disputate finora e non ha nemmeno mai convinto sul piano del gioco eccezion fatta forse per la prova contro il Psv Eindhoven. Il vero banco di prova, tranne che negli impegni europei extralusso, è rappresentato dal campionato ed è lì che la Signora (ancora zero gol subiti, comunque) stecca: tre pareggi senza gol non si verificavano dai tempi di Trapattoni (1992) e per il momento pare sia servito a poco anche acquistare' quasi 50 gol nel corso di un mercato in cui sono arrivati Nico Gonzalez, Koopmeiners e Douglas Luiz. Il piatto piange e Dusan Vlahovic ancora di più: contro il Napoli ha toccato sei palloni in tutto il primo tempo, sbagliandone tre e inducendo Motta a sostituirlo con un non centravanti' come Weah pur di cercare un piano B. Che in realtà non c'è, essendo Milik (che la società avrebbe voluto fare partire in estate) ancora ai box e per il momento non identificando in Nico Gonzalez il soggetto ideale per giocare da prima punta: magari succederà più avanti, quando sulla fascia si potrà schierare Conceicao e l'argentino essere trasferito nel mezzo. «Sta a noi servire meglio l'attaccante e trovare gli inserimenti con i tempi giusti», ha ribadito Thiago Motta. Facile a dirsi, evidentemente molto meno a farsi con il risultato che qualche perplessità comincia a palesarsi: essendo impossibile rimpiangere Allegri che comunque lo scorso anno, dopo cinque partite, aveva un punto in più non resta che fidarsi di quanto messo in cantiere finora. E magari immaginare che prima o poi anche Mr.

50 Milioni (abbondanti) Douglas Luiz cominci a dare segno di sé: a meno che l'operazione fatta con l'Aston Villa che nel frattempo ha sbolognato Iling Junior e Barrenechea, ritenendoli inadatti sia stata messa in piedi per reciproci equilibri di bilancio e non per esigenze tecniche.

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