
Da derby d'Italia a derby degli sprechi. All'andata la collezione di errori difensivi portò a un pirotecnico 4-4, ieri gli errori sono stati invece interpretati all'opposto da punte, centrocampisti e cannonieri di complemento contagiati e coinvolti da un'incredibile astinenza da gol. La sfida dello Stadium potrebbe essere letta anche così, almeno fino al momento magico (per la Signora) in cui Francisco Conceiçao ha interrotto la fiera degli orrori segnando il gol che gela i sogni di Inzaghi e ridà ossigeno a Thiago Motta.
Doveva essere la grande sfida tra Kolo Muani e Lautaro Martinez, bomber di dimensione planetaria, con il francese a caccia della rivincita della finale mondiale, quando si mangiò nei supplementari la palla del match sparandola addosso a Emiliano Martinez. Sperava, il francese, di consumare una vendetta personale nel derby d'Italia che affrontava per la prima volta incrociando di nuovo il suo destino con quello del capitano interista. E alla fine è riuscito a trovarla per interposta persona, ma anche grazie a un suo piccolo capolavoro da uomo assist, visto che come bomber non era in serata con una palla sparata addosso al connazionale Pavard nel primo tempo e il raddoppio clamorosamente sciupato nel finale. Mentre Lautaro si è ritagliato una serata horror con due grandi occasioni divorate a distanza di pochi minuti nel primo tempo.
Poteva essere anche la serata di Dumfries, spina nel fianco juventino e soprattutto del povero Savona, ma nonostante la superiorità, l'olandese non ha saputo sfruttare le occasioni che gli si creavano davanti, facendo comunque tremare il palo alla sinistra di Di Gregorio.
Alla fine è stata la serata di Chico Conceiçao, il portoghese, il figlio di papà Sergio che non si sa fino a che punto avrà gradito, in chiave rossonera, l'impresa del figlio. Perché Conceiçao junior si è visto stoppare da un gran tuffo di Sommer la più grande occasione del primo tempo, ma poi non ha avuto pietà quando, tutto solo, ha trasformato una palla d'oro ricevuta da Kolo Muani. Già proprio il francese di cui sopra, che praticamente ha inventato il gol di Conceiçao con una magica rotazione in mezzo alla difesa nerazzurra e un assist illuminante.
Conceiçao che diventa ancora una volta la freccia in più all'arco di Thiago Motta, che ha avuto la pazienza di attendere l'involuzione nerazzurra, quando i ragazzini terribili della Signora hanno cominciato a mettere in affanno i vecchietti di Simone Inzaghi. Un Conceiçao arrivato al quinto gol stagionale, di cui tre in campionato, anche se in fondo non è a lui che la Juve chiede i gol. Ma anche nella notte che ha fatto rialzare la testa alla Signora, Chico è stato l'instancabile motorino che ha ronzato nell'orecchio sinistro della difesa nerazzurra facendole venire l'emicrania.
Insomma una notte torinese che sembrava tradita da tante emozioni finite in bianco, da tante urla strozzate, finché questa sfida ricca di
intrecci famigliari è stata risolta dal figlio di un ex interista a favore di un tecnico ex nerazzurro, che forse ieri sera sarà finalmente entrato anche nelle grazie della gente bianconera. In fondo, sbagliando si impara.
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