Dopo l'esonero di Mandorlini il Verona affida la panchina a un tecnico esperto, Luigi Del Neri. A lui il difficile compito di salvare il club scaligero, sprofondato in fondo alla classifica con soli 6 punti in 14 giornate. "Mi ha convinto l’amore per Verona - dice Del Neri - una città a cui sono molto legato (per anni ha allenato il Chievo, ndr). Credo che questa squadra abbia le potenzialità per centrare quella che in effetti oggi può apparire un’impresa. Il Verona ha giocatori di qualità, dovrò lavorare per fare ritrovare al gruppo la necessaria fiducia. Toni? È l’anima di questa squadra e Pazzini può giocare al suo fianco".
L’amore per Verona è dunque la molla decisiva che gli ha fatto dire sì alla proposta dell’Hellas. "Questa - ammette il neo tecnico - è una piazza importante. Ci sono straordinari tifosi e la società ha una grande tradizione. A mio avviso ci sono tutti i valori per potercela fare. C’è stato un abbattimento psicologico, ma sono convinto ci siano le qualità per recuperare punti in classifica. Non dobbiamo lasciare niente di intentato. Mandorlini? Ha fatto un grande lavoro: non dobbiamo disperdere quello che ha fatto in questi anni, dobbiamo rispettare il suo lavoro che negli ultimi anni è stato fantastico".
Del Neri ribadisce più volte come la rosa della sua nuova squadra è competitiva: "Toni è mancato tante volte. Il Verona ha Viviani, Hallfredsson, Sala: la rosa ha giocatori importanti. Bisognerà valutare la situazione degli infortunati: dobbiamo migliorare, dobbiamo cercare di dare i tempi di recupero giusti ai giocatori. La squadra deve sapere difendere ma anche offendere. Dobbiamo far esprimere le qualità dei giocatori.
Penso che Toni e Pazzini, siano compatibili tatticamente".Infine il pensiero per Verona: "Questa è la mia seconda città, una città che amo. Il Chievo? Il passato è passato, il presente è quello che conta e ora il presente è il Verona".
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