Se è il tuo presidente a importi una presa di posizione, vuol dire che ormai siamo davvero alla resa dei conti finale. E se il nome di Neymar continua a riempire ogni discorso di calciomercato, in casa Barcellona tutti sono pronti ormai a salutare il brasiliano. Ma certo non a cuor leggero: «Noi vogliamo che resti, ma esistono le clausole. Se vuole andarsene, che paghi fino all'ultima peseta e se ne vada». Il presidente del Barcellona, Josep Maria Bartomeu, in via indiretta, in una sola frase ha ammesso l'interesse del Paris Saint Germain nei confronti del brasiliano, ha invitato Neymar ad uscire allo scoperto e, di fatto, si è messo in una posizione di forza nell'immagine da trasmettere al mondo: noi volevamo tenerlo, è lui che ha deciso di andar via. Cosa che, secondo il Mundo Deportivo, avrebbe confessato ieri ai compagni dicendo «amici, la prossima settimana il Psg pagherà la clausola, me ne vado in Francia».
La famosa ultima peseta nominata da Bartomeu servirà per raggiunge la cifra record di 222 milioni di euro; il che renderebbe Neymar il calciatore più costoso della storia. Un record che come molti altri sarà battuto in futuro ma che, ad oggi, rappresenterebbe un terremoto per il calciomercato. Tra chi parla di cifre immorali e chi percorre l'irrefrenabile corsa al disprezzo per il dio denaro, una cosa mette tutti d'accordo: nessuno, da oggi, può considerarsi incedibile.
Il ricco Psg, che pure potrebbe comprarsi Neymar, Ronaldo e Messi tutti assieme, ora però sarà chiamato a vendere per placare gli animi di tutti. La Uefa infatti vorrebbe che il club rientrasse di almeno metà dell'investimento (111 milioni di euro) da qui al 31 gennaio 2018, ma ovviamente non può imporre vincoli. Il Barcellona, dal canto suo, avrebbe in programma di denunciare alla Uefa il club francese in quanto non rispettoso dei parametri del fair play finanziario.
Un gioco delle parti nel quale finiranno inevitabilmente molti calciatori. Perché il Psg, pur di non incorrere in nuove sanzioni (in passato ha già ricevuto multe salate dalla Uefa, in caso di recidiva potrebbero scattare penalizzazioni sportive) già di suo starebbe pensando a soluzioni alternative: dal possibile inserimento nella trattativa del maldipancista Verratti, alla vendita di giocatori facenti parte di un parco attaccanti fin troppo ricco. E non è da escludere che molti possano andar via anche a prezzo di saldo, magari anche quel Lucas Moura che già ai tempi in Brasile era messo in ombra dagli show di Neymar e corteggiato dall'Inter. Lo stipendio troppo elevato (4,5 milioni di ingaggio) e un costo ad oggi ancora di 40 milioni di euro gli ostacoli da superare.
Barcellona che sostituirà Neymar con due giocatori: uno è Coutinho, l'altro è Griezmann. Il francese, che ha una clausola rescissoria da «soli» 100 milioni di euro, già nel finale della passata stagione aveva ammesso di voler lasciare l'Atletico Madrid.
Si raffredda invece l'ipotesi Dybala con la Juventus che l'ha dichiarato assolutamente incedibile. E qui, per una volta, in assenza della famigerata clausola rescissoria è la società ad avere il coltello dalla parte del manico. A questo si aggiunge, inoltre, la volontà del ragazzo di proseguire la sua avventura all'ombra della Mole.
Ma dalla Spagna c'è anche chi rilancia un altro, possibile, scenario: Neymar che diventerebbe ambasciatore della Coppa del Mondo 2022 in Qatar dietro lauto assegno da 300 milioni di euro firmato Qatar Sports Investments, guarda caso la società proprietaria proprio del Psg.
Cifra che permetterebbe al ragazzo di pagarsi da solo la clausola rescissoria per poi impegnarsi a Parigi liberamente. Un accordo finanziario, un probabile tentativo di aggiramento delle norme del fair play finanziario, che potrebbe far storcere il naso alla Uefa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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