I tifosi della Juve aspettano José Mourinho. E il benvenuto allo Stadium non sarà caloroso. Tre settimane fa, nella gara di andata a Old Trafford, lo Special One aveva dedicato un gesto alla curva. Tre dita al cielo, un messaggio chiarissimo: tre come i titoli vinti dall'Inter nel 2010, l'anno della Champions. Il Triplete che a Torino hanno sfiorato, ma mai festeggiato.
Special One contro tutti
Nella conferenza stampa prepartita, lo Special One è tornato sul gesto. "La partita è stata corretta, solo i tifosi hanno avuto nel finale un comportamento che non è stato bello e io sono arrivato alla conclusione che c'è solo una ragione per quello. E la ragione sono le tre dita, nessuna ragione in più". Del resto Mourinho ama provocare e non guarda in faccia a nessuno. Neppure agli ex tifosi del Chelsea, a cui un anno fa mostrò polemicamente lo stemma del nuovo club, lo United.
Quando scatta il dito medio...
Mourinho non è il solo a prendersela con i tifosi avversari. Anche i grandi tattici, sempre lucidi nella lettura delle partite, a volte perdono il controllo. E cedono alla tentazione del dito medio. È successo a Carlo Ancelotti nel febbraio 2017, mentre era alla guida del Bayern: il gestaccio ai fan dell'Hertha Berlino gli costò un'inchiesta, poi archiviata. Ma il mister di Reggiolo versò 5mila euro in beneficienza. L'aria del derby, a febbraio 2016, mandò su tutte le furie Roberto Mancini: allontanato per proteste dalla panchina dell'Inter, salutò con poco charme i tifosi del Milan. E che dire delle sfide scudetto: ci cascò Maurizio Sarri, che prima di entrare allo Juventus Stadium nell'aprile scorso mostrò il medio ai tifosi ululanti intorno al bus napoletano.
Corna e linguacce
Ma lo sfottò può assumere le forme più varie. Ne sa qualcosa Luciano Spalletti. Settembre 2017, l'avventura con l'Inter stenta a decollare. Dopo una partita soffertissima, i nerazzurri vincono a Crotone. E il mister toscano che per tutta la partita si era beccato col pubblico, sfodera una linguaccia.
"Era rivolta ai miei collaboratori", disse il mister toscano a fine partita. Chi non ha potuto giustificarsi è stato Andrea Mandorlini, focoso tecnico (fu anche deferito per cori discriminatori contro i meridionali) appena silurato dalla Cremonese. Nel 2012, alla guida del Verona, battibeccò con i tifosi del Cittadella. Che secondo lui avevano mogli - o mariti - infedeli...
Brutto episodio per #Mandorlini durante #CittadellaVerona: fa il gesto delle corna al pubblico http://t.co/7oZg7nUt pic.twitter.com/4U9YL1nU
— il mattino di Padova (@mattinodipadova) 12 dicembre 2012
Mazzone e Cosmi
Nell'album dei ricordi ci sono anche scene che sono diventate un vero e proprio cult. I tifosi della Roma non smetteranno di amare Serse Cosmi, che pure non ha mai allenato i giallorossi. Il motivo? Il tecnico - che non ha mai nascosto di essere romanista - venne espulso durante un Lazio - Perugia. E se ne andò negli spogliatoi gridando alla tribuna biancoazzurra: "Forza Roma!"
E come dimenticare l'incredibile corsa di Carletto Mazzone. Derby lombardo tra Brescia e Atalanta, dopo il 3 a 3 di Baggio all'ultimo secondo il tecnico scatta sotto la curva rivale inutilmente inseguito dai collaboratori.
Fu squalificato per 5 partite, perché - scrisse il
giudice sportivo - "un allenatore deve essere di esempio sul piano della disciplina sia per i calciatori, sia per il pubblico". Chissà se Mourinho, nella bolgia dello Juventus Stadium, riuscirà a ricordarselo...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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