Campionato ultimo atto, senza un vero obiettivo per Inter e Verona che non fosse quello di divertirsi. Centrato anche questo, in coda alle rispettive stagioni. Strepitose perché il dominio nerazzurro è stato assoluto, anche se gli 8 punti nelle ultime 5 partite hanno negato qualche record alla banda Inzaghi e perché la salvezza di Baroni (e Sogliano jr) vale uno scudetto. Finisce 2-2, con tutti i gol nel primo tempo, ma emozioni a grappoli fino agli ultimi minuti (autotraversa di Vinagre ai meno 5, gol di Sanchez in fuorigioco al 93 e mille parate dei portieri, compreso il 31enne nerazzurro Di Gennaro, esordiente in A). Apre e chiude Arnautovic, per la prima doppietta interista (5 gol in campionato, 7 in stagione), in mezzo le 2 reti del Verona, una più bella dell'altro (Suslov a Noslin che segna e poi rende il favore al compagno). Gran partita, più facile quando il risultato non conta.
Ma il futuro è oggi, chiuso il campionato e il capitolo Zhang, si apre l'era Oaktree. Inzaghi è curioso di incontrare i vertici del fondo, lo farà presto. Vanno stesi i programmi per la prossima stagione. Marotta spande ottimismo («sono molto tranquillo: le idee sono molto chiare, vogliono programmare e dare sostenibilità; hanno dato fiducia al management e non è poco. Credo che si possa continuare ad ambire a traguardi importanti, Oaktree dà ampie garanzie). Ma lo stesso amministratore delegato è obbligato a confermare la frenata sul rinnovo di Lautaro (e lo stesso si potrebbe dire per quelli di Barella e Inzaghi). «Quando si negozia coi calciatori, il nodo è sempre quello dell'ingaggio. Il prolungamento di Lautaro non è congelato, ma abbiamo dovuto rallentare per questioni burocratiche». Perché è vero che anche Oaktree vuole vincere, ma dalla prossima stagione, l'Inter comincerà a puntare anche allo scudetto del bilancio, quello per cui non c'è spazio per ingaggi a doppia cifra. O Lautaro si accontenta della proposta ricevuta (8 milioni) oppure la faccenda si complica.
Diciamo che il capitano ha l'opportunità di dimostrarsi interista oltre le parole. «I presupposti però sono confortanti perché alla base c'è una grandissima volontà del calciatore di continuare con noi»: Marotta per esempio è convinto che non ci saranno problemi.
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