Oggi il Ct sceglierà altri uomini e altre parole

Oggi il Ct sceglierà altri uomini e altre parole
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Mal comune, mezzo gaudio. Non è un modo di consolarsi. Ma il prendere atto che l'Italia messa a nudo dalla Spagna non è l'unica storica grande del calcio europeo in discussione. La seconda giornata del torneo mette nel mirino anche l'Inghilterra e la Francia. Ovvero due protagoniste dichiarate del torneo. La squadra del Re Carlo stoppata dalla Danimarca ha aperto in fretta e furia i processi con lo spettro di rimanere per l'ennesima volta a mani vuote, mentre i bleus fanno i conti con la «nasata» di Mbappé e le distrazioni politiche innescate da Thuram in vista del ballottaggio elettorale. Tutto questo, nonostante il loro europeo sia destinato a continuare senza discussione. Due squadre che non hanno principi di guardiolismo come le due nazionali che non hanno tradito le attese finora: la Spagna, ovviamente, e la Germania. I panzer infatti si sono affidati in tutto e per tutto a Nagelsmann, dichiarato seguace del Pep spagnolo. L'Italia è nel mezzo del guado. Generazionale e tattico. Non è né carne, né pesce. Un ibrido figlio della persistente pochezza di talento che si tenta di colmare con un'idea, una filosofia. Ma per quello serve tempo. Il presidente Gravina ieri ha blindato a parole il progetto Spalletti per proteggere anche se stesso. Consapevole del momento delicato, che la Croazia sia l'avversario peggiore da affrontare in un partita secca, senza domani. Modric e compagni sono reduci da una finale e da una semifinale ai mondiali, che noi siamo rimasti a guardare sul divano. Il ct ha già detto che la Spagna era la «partita più importante della sua carriera». Oggi sceglierà sicuramente altre parole, soprattutto altri uomini. Certo piove sul bagnato.

L'infortunio di Dimarco è più di un temporale che si aggiunge alle turbolenze meteorologiche che hanno accompagnato la spedizione in terra di Germania. Spalletti farà, giustamente, di testa sua. Ma non pensando a se stesso.

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