Panchine stravolte ma i veri malati non sono gli allenatori

Panchine stravolte ma i veri malati non sono gli allenatori
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Un pizzico di scarsa fantasia porta sempre a dire che il nostro calcio (soprattutto quello di serie A) è malato. È il vezzo del pallone e del popolo made in Italy, che poi affolla gli stadi e diminuisce gli abbonamenti Tv o viceversa. E così dicendo ce la caviamo. Ma nessuno trova risposta definitiva alla madre di ogni domanda: chi è il vero malato? I club, i giocatori, gli allenatori, il gioco, gli ingordi, i pessimisti, gli ottimisti? La nostra avidità pallonara che induce a dimenticare la invalicabile legge: uno vince, gli altri si lamentano?

Rileggendo statistiche e fatti, qualcuno penserà che i veri malati sono gli allenatori. Spesso cacciati, esonerati solo per salvare la faccia ad altri: prevalentemente a dirigenti che non sempre abbinano competenza, esperienza e magari coerenza. Tutto finisce in enza esattamente come la presupponenza: sottesa a queste mancanze. L'Italia è il paese dei record nel disfarsi dei tecnici. In passato, dall'epoca dei 3 punti, Inter, Cagliari e Palermo si giocavano il primato. Quest'anno la serie A ha fatto record pure in Europa: 15 cambi, più Sarri tecnicamente dimesso. E la B non si è tirata indietro. Ma non è finita. Ora ci risiamo. Bastano due conti: fra le prime 10 classificate del campionato solo due (Inter e Atalanta) manterranno i tecnici, due (Roma e Lazio) continueranno con allenatori giunti a lavori in corso, le altre cambieranno: chi per necessità dovuta a scelte golose del tecnico (Bologna), chi per lavarsi faccia e coscienza (Milan e Juve). La Fiorentina attende la sua finale, il Napoli ha puntato su Conte dopo le toppate di una stagione imperdonabile (a proposito di scelte dirigenziali), il Torino era già avanti nei piani.

Si dirà: sono scarsi i tecnici italiani? Come vorrebbero far credere i padroni stranieri, soprattutto americani. Ecco una risposta: 5 nazionali, compresa la nostra con Spalletti, saranno guidate da italiani ai Campionati europei: Tedesco (Belgio), Montella (Turchia), Calzone (Slovacchia), Rossi(Ungheria). E che dire di Enzo Maresca, che il Parma esonerò, ora atteso al Chelsea? Un club nobile come l'Ajax cerca Francesco Farioli e il Manchester United pensa a De Zerbi. Saranno un caso tre italiani in panca nelle finali di coppa? Gasperini ha già vinto. Italiano riprova con la Fiorentina e Ancelotti, maestro di tutti, con il Real Madrid.

Guarda caso, che caso! Perché non pensare, invece, che i dirigenti, più degli allenatori, dovrebbero gestire meglio e vederci lungo e che i calciatori, anziché pensare all'aumento di ingaggio, dovrebbero aumentare lo spessore delle prestazioni? A ciascuno il suo. Ma ogni tanto ce ne dimentichiamo.

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