Il Papero diventa un caso per il Milan del nuovo eroe

Il Faraone cancella la nostalgia di Ibra. La rovesciata di Mexes premiata da Van Basten Il brasiliano salta la Juve e chiede di andarsene. Galliani e Agnelli, scambio di cortesie

Il Papero diventa un caso per il Milan del nuovo eroe

Dalla rovesciata di Mexes al rovescio della medaglia (il caso Pato). Tutto in una notte, il brutto, anzi l'orribile primo tempo, e il bello, anzi l'entusiasmante della ripresa con quel gioiello di gol incastonato dentro la qualificazione agli ottavi. «È la decima della serie berlusconiana in Champions» l'esultanza di Adriano Galliani che ha la fissa dei numeri e delle statistiche specie quando fanno luccicare il marchio del club. Per celebrare la rovesciata di Mexes, «il gol più bello della Champions», parole e giudizio dello stesso Galliani, il Milan è pronto a giocare con le date e con le icone del periodo che fu. Domenica sera, infatti, ai margini di Milan-Juve viene ricordata a San Siro il ventennale della famosa rovesciata di Marco Van Basten (nel tondo) contro il Goteborg che gli valse il Pallone d'oro. A proposito: la super-sfida di domenica è preceduta da uno scambio di di carinerie, Galliani che fa i complimenti alla Juve per il 3 a 0 sul Chelsea, Andrea Agnelli che replica con gli auguri ai rossoneri per il superamento del turno.

Del famoso gol di Muntari, che deviò lo scudetto l'ultimo scudetto, nessuna traccia. Per ora. La pazza e grassa rovesciata di Mexes (ristabilitosi per domenica) non riesce a cancellare le cifre d'oro di El Shaarawy celebrato sui siti e sulle tv di tutto il mondo perché, udite udite, i suoi 16 gol stagionali (in 20 partite) gli sono serviti per mettere in un cantuccio la nostalgia canaglia di Ibrahimovic. Ha fatto meglio dello svedesone ed è forse la medaglia sul petto del giovanotto che è pronto ad alzare la cresta in ogni partita ma anche, proprio come è capitato col Chievo (assist per Pazzini), a servire un sodale in difficoltà (assist davanti alla porta per Pato). «È la mia maggiore soddisfazione» la confessione del piccolo faraone che sta diventando un gigante in fatto di gol e di prestazioni. «Mi pare di rivedere il primo Shevchenko» è il parere di Lodetti. «Io mi sono allenato con lui l'anno scorso, questo è un altro giocatore» lo stupore di Zambrotta.

In questo quadro a tinte molto forti, ci sono anche delle macchie costituite dalle smorfie di Pato inoltrate dalle telecamere di Bruxelles. «Cosa è successo a Pato?»: sono stati in tanti i tifosi del Milan a scrivere via internet e telefonare a tv e redazioni di giornali per avere qualche aggiornamento sulla salute del brasiliano triste y solitario. In campo Pato ha dato una mano ai suoi propiziando l'espulsione di un rivale e firmando il 3 a 1 conclusivo ma appena uscito dalla doccia ha contribuito a rabbiuiare la notte spensierata, la prima dopo tante delusioni, del Milan post Ibra e Thiago Silva. «Io voglio giocare, aspetto il mio procuratore per decidere sul futuro» la sua frase ai microfoni di Mediaset che ha messo in piedi il caso del giorno dentro lo scrigno prezioso della qualificazione in Champions. Una frase voluta, non sollecitata da apposita domanda, dettata da una reazione infantile, e che a sentire l'ambiente vicino a Pato sarebbe da ascrivere a un giudizio («Pato non è ancora pronto» dixit Galliani) tra l'altro contraddetto da Allegri che aveva previsto e preparato il ritorno di Pato, il recupero con una mezza promessa martedì sera («può essere la sua partita»).

E invece Pato è salito sull'Aventino, ha convocato a Milano Gilmar Veloz, il suo agente che ha confermato il viaggio e l'incontro con la società previsto per martedì prossimo, dopo la sfida con la Juve. Che Pato dovrà ancora saltare a causa di una contusione alla coscia sinistra durante uno scatto di mercoledì sera. «Perché non pensa a stare bene?» si chiedono i tifosi. «È mal consigliato» la censura arrivata da persone vicine a Barbara Berlusconi.

«Ho sbagliato» l'ammissione privata dell'ex Papero. Altra nuvola: deciso, per la prossima stagione, di promuovere capitano Bonera, con Ambrosini e Abbiati, a fine contratto, congedati. La fuga di notizia sta provocando qualche malumore negli interessati.

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