Una frenata che fa male e arriva in un pomeriggio di dominio ma anche ricco di errori gravi. La Lazio cade sul campo del Parma dopo cinque vittorie di fila in campionato. Alla squadra di Baroni non bastano il 72 per cento di possesso palla e i 23 tiri di cui 8 nello specchio della porta. A pesare sul match le decisioni del Var (negati l'eurogol a Rovella dopo 66 secondi per un fallo precedente del centrocampista su Haj e, giustamente, il rigore per il contrasto in area Keita-Zaccagni), i salvataggi di Balogh e Valeri, le parate di Suzuki ma ancora di più i palloni persi dallo stesso Rovella e da Gila in occasione dei primi due gol parmensi.
La truppa di Pecchia gioca una partita quasi perfetta (difesa attenta, gara di contenimento e ripartenze micidiali) ritrova il successo casalingo che mancava dalla sfida col Milan alla seconda giornata: in sequenza segnano Man in avvio, il 2005 tunisino Haj Mohamed (gran gol al volo, è il secondo straniero più giovane dopo Kulusevski a fare centro in A con la maglia degli emiliani) e Delprato allo scadere, inutile la rete di rapina di Castellanos - pasticcio tra Valeri e Suzuki -. Il 3-1 maturato in pieno recupero quando la Lazio era tutta avanti alla ricerca del 2-2, è eccessivo per i biancocelesti che iniziano a segnare il passo (vedi anche il pari casalingo di giovedì con il Ludogorets al netto di un penalty non concesso) e ad avere il fiato corto dopo tre mesi giocati ad alta velocità.
«Gli errori sono una mia responsabilità, Rovella è stratosferico, Gila è tra i migliori difensori, voglio sempre che la squadra faccia calcio assumendosi dei rischi - così il tecnico Baroni -.
Partita difficile da punto di vista emotivo, nel primo tempo i miei calciatori si sono troppo innervositi. Per la doppia sfida con il Napoli (Coppa e campionato in 4 giorni, ndr) cercheremo di recuperare energie psicofisiche».
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