La passione è femmina. La morte è femmina. La passione, qualsiasi passione, attraversa la vita ed è fortunato e grato chi la incontra lungo il proprio cammino. Perché non è detto, perché non è da tutti, perché per ogni individuo assaporarla e farne il senso dello stare al mondo è un privilegio. Anche la morte attraversa la vita. A volte travestita con le vite interrotte di altri; a volte no. La passione e la morte, ieri, in un sonnolento e digestivo pomeriggio ferragostiano, hanno attraversato in un respiro la vita tutta di Valentino Rossi. La passione che a quarantuno anni lo costringe a inseguire come un cacciatore insaziabile quella preda di sensazioni uniche che solo sfida, velocità e rischio sanno regalare. E la morte che diventa ancor più spettatrice silenziosa e presente di ogni azione quando i gesti si compiono sul filo dell'imprevisto e in equilibrio a 300 chilometri all'ora su due gomme consumate. Perché la passione è come una splendida e giovane donna che strega la vita. È giusto, non se ne può fare a meno di seguirla e assecondarla e amarla a pieni polmoni, a costo di rischiare tutto. Corse, duelli, agonismo quando si è giovani diventano romanticismo, e le vittorie dopo un'ora spesa a mettere in palio se stessi fra curve e rettilinei si trasformano in poesie. La passione, proprio come una giovane donna, può rivelarsi però una pericolosa condanna quando ci si ostina a seguirla, assecondarla e amarla senza avere più gli anni per farlo, senza accorgersi che solo lei è rimasta ferma nel tempo mentre tutt'attorno il romanticismo delle gesta sembra aver ceduto il passo al nostalgismo di imprese passate.
Le moto impazzite di Morbidelli e Zarco che attraversano come comete la strada di Valentino Rossi, sfiorandolo che Dio solo sa quanto è stato fortunato, raccontano tutto questo e fanno molto di più: indicano la via. Perché sono come un urlo, come un avvertimento, soprattutto come un provvidenziale secchio di acqua gelida gettato addosso per svegliare il vecchio campione che si ostina a corteggiare una passione senza età.
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