Perez e Gomez unici eroi di Quito

Prima di Richie un solo oro olimpico e il tennista re del Roland Garros

Perez e Gomez unici eroi di Quito

C'è una nazione in festa. Le imprese di Richard Carapaz al Giro d'Italia hanno paralizzato il paese sudamericano. Uffici pubblici, scuole e negozi chiusi per seguire le gesta del nuovo eroe nazionale. Sabato il presidente Moreno ha trovato un accordo con la rete televisiva Espn per trasmettere in diretta sulle tv di stato la cavalcata fino a Verona. Dalle 6 del mattino locali, un intero popolo si è incollato a Ecuador TV e TC televisión per assistere a un trionfo storico, impensabile fino a pochi anni fa.

Sì perché i grandi successi sportivi degli atleti ecuadoriani si contano effettivamente sulle dita di una mano. Primo di questi pochi eletti fu Pancho Segura, ex tennista numero uno del mondo tra il 1950 e il 1952, che però non fu mai capace di vincere un torneo dello Slam. Cosa che è invece riuscita ad Andrés Gómez, un grande specialista della terra battuta. Vincitore di due Internazionali d'Italia (1982 e 84), il mancino di Guayaquil soprannominato La piovra delle Galápagos viene ricordato soprattutto per aver sconfitto, nella finale del Roland Garros del 1990, un certo Andre Agassi. Non raggiunse mai quelle vette suo nipote Nicolas Lapentti, anche se quest'ultimo fu in grado di vincere un Roland Garros e uno Us Open in doppio con Guga Kuerten.

Tennis a parte, però, l'Ecuador non si può definire una culla di fenomeni. A testimoniarlo, ci sono le due uniche medaglie conquistate alle Olimpiadi. Tra l'altro vinte dallo stesso atleta, quel Jefferson Pérez che, nella 20 km di marcia, ha centrato un oro olimpico ad Atlanta nel '96, poi 3 ori mondiali consecutivi (2003-2005-2007) e, infine, un argento a Pechino 2008 a fine carriera.

Si dice spesso che il medagliere olimpico rappresenti lo status di una nazione: ecco, allora possiamo affermare tranquillamente che il paese sudamericano non abbia una vera tradizione sportiva. Negli ultimi tempi alcuni calciatori si sono messi in luce in Europa. E se Ivan Kaviedes è rimasto negli archivi della stagione 1998-99 per un gol, poi inutile, in un Juve-Perugia finito 2 a 1, la pantera Felipe Caicedo, dopo un lungo girovagare in Europa e non solo, gioca ora alla Lazio e ha fatto in tempo a mettere la sua zampata in un derby finito 3 a 0.

La Nazionale di calcio ecuadoriana, invece, capitanata da Luis Antonio Valencia, dieci anni al Manchester United, a parte gli ottavi di finale raggiunti nel 2006 non ha mai ottenuto grandi risultati. Ma per fortuna dell'Ecuador ora è nata una stella: Richard Carapaz.

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