nostro inviato a Torino
La coppia dei killer colpisce ancora, Juve bella di notte, Signora stile Champions, Signora da Champions, e viva il contropiede che fa sempre bene. Morata e Tevez stagione da 41 gol in due, ma stavolta pesano. Uno a testa, ma il fantastico 10 colpisce ancora (mette piede in entrambi i gol). Più Tevez e meno Ronaldo (rete a parte) nella notte in cui il Real ha capito che ci vorrà la forza del Bernabeu, stadio bollente con qualunque avversario, per abbattere la Juve. Vince la Juve, il Real torna a casa pensando che una traversa ha fatto la differenza ma sapendo che non avrà molto da scherzare.
La bellezza di una serata di gala di Champions vien esaltata dal pienone dello Juventus stadium (record di incasso: 3.305.232 euro), cori e colori, ma anche dalla famelica voglia di protagonismo della Juve. La scelta di Allegri nell'inserire Sturaro (gran bel giocare ieri sera) al posto di Pereyra è un segnale per Ancelotti. Come dire: caro Carletto giochiamocela pure, ma noi italiani siamo. E restiamo. E in questo avviso ai naviganti c'è il segno di una gestione tattica. Juve d'assalto, ma guai a chi svolazza. E se possibile tanto contropiede, che poi è stata l'anima vincente della partita bianconera. Con Pirlo a dirigere le operazioni, e per il vero all'inizio non si è risparmiato figuracce (nel primo tempo sua l'unica palla giocabile per Bale!!!), gli altri a metterci muscoli, corsa e grande concentrazione. Tevez e Morata a far male. Il Real non se ne deve essere preoccupato granchè, salvo rivedere i piani quando, nel giro di sei minuti, la Juve ha tagliato a fette la sua difesa propinando un'occasione da gol (Marchisio infila palla in area per Vidal che vien ostacolato da Pepe) e poco più tardi il gol seguendo la stessa linea di penetrazione. Ci ha provato Tevez, sfruttando i vuoti d'aria in area. Tiro angolato a modo suo che Casillas ha (malamente) deviato e Morata pronto al tap in con saluti al solito Pepe. Storie della legge del calcio: in gol un ragazzo Real, giusto per far venire l'acquolina. Poi segnerà il Real. Ma con un fenomeno.
Inizio perfetto, cos'altro poteva desiderare la Signora? Squadra arrembante, Real lentone nel mettere il motore a pieni giri, un po' largo nella sua metà campo tanto che per Tevez e gli altri era facile far la parte di gattoni pronti a graffiare. Marchisio e Sturaro assaltatori in agguato. Ronaldo e Bale interdetti nel trovarsi spazi chiusi, mentre perfino Lichtsteiner ha sprecato una palla da gol, malamente calciata. Ecco, in quel venti minuti di calcio assatanato, e felice, la Juve non ha saputo cavare il raddoppio che avrebbe fatto girar la testa al Real.
E, invece, pian piano la forza d'urto madrilena ha preso corpo: un più aggressivo aggiramento sulle fasce ha prodotto effetti. Tutti sanno che la Juve ha il punto debole sui lati e così, prova uno o prova l'altro, ecco spuntar James dal lato destro (ciao Evra e Vidal) ad infilare il cross che ha fatto sbiancare la difesa (Bonucci, Lichtsteiner e pure Buffon) e Ronaldo ci ha preso con la crapa per il suo 6° gol in 6 partite di Champions contro squadre italiane. Evidentemente l'Italia gli porta bene. Molto più deluso James che, poco più tardi, andrà a pescare la traversa (cross di Izco da sinistra stavolta) con il testolone. Roba da sbiancare per il colpo di sfortuna.
E chissà mai che la strizzatina d'occhio dello stellone non volesse dire qualcosa. Certo la Juve l'ha sfruttata subito, ad inizio ripresa, quando Tevez è volato via nel più godibile dei contropiede e Carvajal lo ha messo giù in area. Rigore per l'arbitro e per tutti, e il piattone da professore dell'Apache ha infiocchettato il regalo che ha mandato lo stadio in godimento.
Poi sono stati fremiti e sussulti: Juve bella, ogni tanto uno sbaffo e uno sbuffo. Llorente si è mangiato almeno una occasione. Real un po' grippato. Meno Ronaldo e più Tevez, il leit motiv di tutta una serata. A Madrid sarà dura, tanto più dura. Ma questa Juve è tosta, soprattutto nella testa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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