Tremila anni di violenze. Questa è stata l'accusa del giudice Infantino Gianni, ribattezzato JFI dopo il suo sentimento patriottico qatariota, arabo, disabile, migrante e omosessuale. Tremila anni nei quali l'Europa non avrebbe fatto il proprio dovere, anzi. Non si conoscono i dettagli delle scuole frequentate dal presidente della Fifa, forse il bullismo di cui fu vittima, secondo sua denuncia postdatata, ha lasciato qualche scoria tra i suoi ricordi. L'Europa, infatti, come entità geografica e politica non esisteva affatto tremila anni fa e a seguire, anzi fu oggetto di invasioni e sudditanze, però le spettacolari parole di JFI hanno stupito chi ha avuto voti bassi in geografia e storia. Il resto è fuffa demagogica, è un tentativo patetico e strategico di tenersi buona la banca che garantisce la sopravvivenza, il reddito di cittadinanza qatariota è assicurato ma proprio nel giorno in cui il capo del football mondiale avrebbe dovuto lanciare un messaggio di pace, lui stesso ha macchiato l'arcobaleno con una furbata dialettica senza futuro e con zero passato. JFI dovrebbe, ad esempio, spiegare le ragioni per cui il suo governo abbia sede in Svizzera e non in un Paese del Terzo Mondo, là dove potrebbe aiutare il riscatto sociale, economico, politico. Non è certamente il Qatar il sito della povertà mondiale, anzi quel territorio risulta il più ricco dell'universo, grazie al mercato, al commercio non alla crescita culturale e all'affermazione dei diritti civili.
Tra quattro anni la coppa del mondo verrà disputata in tre nazioni, Stati Uniti, Canada e Messico. JFI sarà ancora il capo, almeno così si presume (a meno di colpi di giustizia), di sicuro attaccherà Cristoforo Colombo per avere sconvolto un mondo che viveva tranquillo e senza Var.
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