
L'incidente più brutto alla fine dell'anno più bello. È proprio vero che le sorti degli sciatori sono sempre in estremo equilibrio, ma nel caso di Federica Brignone la beffa è legata alla specialità teoricamente meno pericolosa delle tre che affronta ogni settimana. Un infortunio così pesante in slalom gigante, per una che affronta le velocità del superG e soprattutto della discesa, sembra proprio incredibile. Eppure basta un errore e puoi finire così. Venti giorni fa a La Thuile aveva dato una spallata ad una porta nel superG di casa sua, ma era riuscita a restare miracolosamente in piedi e ad arrivare terza al traguardo, prendendosi altri punti fondamentali per la coppa. Questa volta, con in palio solamente un titolo italiano, è andata molto peggio. Certo, adesso qualcuno dirà che Federica avrebbe potuto evitare questa inutile gara, perché potrebbe sembrare assurdo che la più forte sciatrice al mondo si metta in gioco per un titolo tricolore. Ma invece questa scelta fa ancora più onore alla Brignone, incapace di tirarsi indietro anche nei suoi doveri di esempio per le altre ragazze italiane. Perché se Federica ha sempre partecipato ai campionati italiani, anche quando usciva da stagioni negative, a maggior ragione ha pensato di doverci essere oggi da regina mondiale. Perché Ilaria Ghisalberti, Lara Della Mea e Asja Zenere sarebbero state ben felici di arrendersi davanti a questa campionessa, comunque onorate di piazzarsi dietro la regina delle nevi. E poi, purtroppo, una scivolata può capitarti anche sulle scale di casa...
Adesso semmai ci dobbiamo preoccupare del suo
recupero, della complessità della frattura, del fatto che tutti vogliamo vederla sciare nelle sue Olimpiadi. Magari questa volta prendendo la coppa solo come allenamento. Sicuri che la tigre avrà ancora voglia di graffiare.
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