di Roberto Perrone
I giudizi sul calcio non soffrono di usura. Vengono ribaltati a ogni partita. La Juventus che aveva vinto il campionato una settimana fa, ora è stata iscritta nel registro degli indagati. Molti dei titoli dei quotidiani hanno giocato sulla rocciosa e quadrata Spal che ha fermato Madama: Spallata. Dopo lo 0-0 del Napoli con l'Inter e i quattro punti di vantaggio bianconeri, l'anno sociale 2017-18 era stato dichiarato defunto e una giornalista incauta, che aveva chiesto lumi su questo argomento a Sarri, era finita tra le ruvide spire del tecnico toscano.
In realtà, come diceva il saggio Boskov, rigore è quando arbitro fischia (adesso quando lo decide la Var) e campionato finisce all'ultima giornata, o prima se lo dice l'aritmetica. Il campionato era vivo anche una settimana fa. E la Juventus gioca sempre allo stesso modo, solo che a volte si trova di fronte avversari come la Spal. Anche al Tottenham aveva regalato, tra andata e ritorno, almeno 120 minuti. Con la Lazio ha vinto con una genialata di Dybala all'ultimo secondo, dopo una partita asmatica. La Juventus è così: se l'avversario è tosto, aspetta che rallenti e poi lo tramortisce. Se non è tosto lo tramortisce subito e poi governa. La Juventus non è mai stata una squadra affascinante, come il Milan di Sacchi o il Napoli di Sarri. Forse solo per alcuni passaggi del primo periodo lippiano è apparsa sinfonica. Per il resto, per dna, è come a Ferrara o a Wembley. Controlla e colpisce, concede niente e approfitta delle concessioni altrui. Ma la Spal, al quarto risultato utile, ha regalato poco, mentre Madama subisce momenti di spleen, un po' noia e un po' mancanza di senso. Insomma non si può essere cattivi per sempre. La Juve non può giocare allo stesso modo. E come potrebbe? Cambia continuamente formazioni e sistemi. Ha pareggiato con la quartultima. Può succedere, dopo dodici successi consecutivi. Un po' di conti. I bianconeri hanno vinto sei scudetti e le ultime tre edizioni della coppa Italia, hanno disputato due finali di Champions League e sono ancora qua, in corsa per tutte le competizioni nella seconda parte del settimo anno. Nelle ultime 24 partite hanno subito 4 gol, di cui tre dal Tottenham e uno solo in campionato, dal Verona.
Il pari con la Spal non è stato positivo per la classifica ma se Alex Sandro fosse stato meno flaccido, staremmo celebrando la solita cinica Signora
Omicidi, come la definì Gianni Brera su queste pagine. La Juventus va, a suo modo, meglio di un anno fa. Ha un solo neo, non interno, ma esterno: lo straordinario campionato del Napoli. Ma non si può certo criticarla per questo.
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