I croati sono sempre stati i più tedeschi tra le etnie tenute insieme dalla vecchia Jugoslavia. Infatti gli attuali rapporti con la Germania sono molto forti. Motivati ideologicamente (ricordiamo la storia di Zvone Boban), con un senso della patria che noi non abbiamo mai avuto, hanno vinto, a livello di squadra, soprattutto con la pallanuoto. Mondiale e Olimpiade con Ratko Rudic in panchina. Una piccola nazione molto sportiva. Anche nel calcio i talenti si sprecano, ma fino ad oggi hanno sprecato tantissimo. Si diceva che al momento buono si sfaldavano, andavano via di concentrazione, venivano inghiottiti da una sorta di spleen. Adesso pare che anche nel calcio hanno superato tutti i loro complessi, arrivando alla prima finale Mondiale della loro breve storia. Nel 1998, contro la Francia in semifinale, dopo essere andati in vantaggio con l'attuale presidente federale, Davor Suker, vennero rimontati da una doppietta di Lilian Thuram, allora difensore del Parma. Quando tornò a Collecchio, da campione del mondo, i suoi colleghi lo rimproverarono. «Fai qualche gol anche qua, ora».
Certo, c'è anche un po' di cabala negativa nel subire due reti da uno che non segna mai, ma forse mancò un po' di quel collante emotivo che invece ha portato la squadra di capitan Modric in finale, proprio contro la Francia che nuovamente si frappone sulla strada della gloria. Questa volta gli uomini del ct per caso Zlatko Dalic si sono dimostrati all'altezza. Anzi, proprio la tenuta psicofisica è stata determinante. Tre volte ai supplementari, due su tre ai rigori.
E ne sono usciti indenni, contenendo l'imbarazzo che li prende se sono favoriti. Adesso lo è la Francia. Vediamo. A livello tecnico sono più bravi, però finirono agli spareggi come noi. Solo che loro hanno cambiato l'allenatore prima di affrontarli. Una bella trovata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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