Caro Daniele Massaro che definizione possiamo dare a questa sfida amichevole tra Milan e Monza?
«Gli intrecci sono numerosi e tutti dello stesso tipo. Lo slogan del Monza è sarò romantico, la confessione pubblica di Silvio Berlusconi è il Milan fu l'affare del cuore: a questo punto possiamo concludere che si tratta del gemellaggio del cuore. E non si tratta di zucchero filato. Posso citare un episodio curioso».
Quale?
«Io sono stato invitato al natale del Monza calcio nel dicembre del 2019. Durante la cena, nei rispettivi interventi, sia del presidente Berlusconi che lo stesso Galliani, mentre parlavano del Monza a un certo punto veniva fuori la citazione Milan. Aggiungo solo che sarà emozionante per molti di noi che hanno intrecciato la loro vita con quella dei due club. Mi dispiace che il presidente non ci sia a San Siro: è un leone, guarirà in fretta».
Come cominciò quella di Daniele Massaro in Brianza?
«Il mio papà calcistico è stato Adriano Galliani. Fu lui, da dirigente del Monza dell'epoca, a scoprirmi e a venire a prelevare in una squadra parrocchiale portandomi nelle giovanili della società all'età di 14 anni. E non finì lì. Perché sempre Galliani mi ha venduto alla Fiorentina e poi riacquistato quando Berlusconi divenne proprietario del Milan dove ho vissuto 10 anni di trionfi indimenticabili. Un giorno, rievocando Atene 1994, Galliani commentò: «Chi doveva dirtelo che avresti segnato 2 gol in una finale di Champions league!». Ecco perché gli sono riconoscente e perché poi quella del Milan è diventata la mia seconda pelle».
Adesso si è riacceso il tifo per il Monza
«Il calcio a Monza ha vissuto anni molto tristi, ci sono state gestioni scandalose. Il presidente Nicola Colombo è stato l'artefice della ripresa, poi quando è arrivato Berlusconi è scoccata la scintilla. Da trenta spettatori a partita, sono passati a curve e tribuna piene. Non solo. Nel frattempo, al secondo tentativo, è stata centrata la promozione in serie B».
Ora c'è da scalare una montagna
«Io sono sicuro che il Monza centrerà l'obiettivo dichiarato della serie A. E non solo perché è stata nel frattempo allestita una rosa molto competitiva. Galliani me ne parlava qualche tempo fa: «Sarà più complicato salire dalla Lega pro alla serie B che dalla B alla serie A». Ne sono convinto anch'io. Quelli della mia generazione sfiorarono il traguardo storico. Monza non è solo una città, è una provincia molto grande, una grande comunità: ha solide risorse e può tentare con Berlusconi la scalata».
Nel frattempo anche il Milan si sta attrezzando
«Si respira un'altra aria al Milan. E lo dico pensando al rinnovo di Ibra. Paolo Maldini l'aveva promesso: «Ci possono essere pochi soldi ma sono tante le idee». E così è avvenuto con Tonali che è stato secondo me un piccolo capolavoro. Personalmente auguro al giovanotto di ripetere quello che è accaduto alla mia carriera. Dal giorno in cui sono arrivato a Milanello rinunciando a uno stipendio più ricco che mi dava la Fiorentina non ho più pensato di cambiare casacca. E qualche altra volta di offerte golose ne ho ricevute: le ho rispedite al mittente perché ha sempre prevalso il sentimento rispetto al conto corrente».
Di recente ha pubblicato il filmato della consegna della nuova maglia a Van Basten
«Marco resta il numero uno.
In quell'incontro mi ripeteva del suo dispiacere nel vedere il Milan in grave ritardo in classifica e assente dalla Champions league. Ora penso che quei tempi cupi siano finiti. E spero di ritrovare Milan-Monza anche in A tra qualche mese».
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