Torino - In attesa di guardare l'attuale capolista dritta negli occhi dopo la sosta, la Juventus avrà oggi pomeriggio l'opportunità di effettuare il sorpasso: magari temporaneo, visto che l'Inter giocherà poi domani, ma intanto significativo come sempre in questi casi. Volare basso con le parole non significa non desiderare di arrivare al massimo obiettivo: Allegri lo ha spiegato più volte e l'impegno odierno contro il Cagliari rappresenta una tappa da non fallire nel processo di maturazione della squadra. «Granitica», ha ribadito ieri il tecnico livornese. E anche sparagnina, a guardare certi numeri: sono infatti appena 17 i gol all'attivo dopo undici giornate, ben dieci meno dei nerazzurri. È lì insomma che i bianconeri sono chiamati a elevare il proprio rendimento e la propria efficacia. Perché un conto è pretendere e ottenere solidità difensiva obiettivo raggiunto, dal momento che la porta di Szczesny non viene violata ormai da 540 minuti e un altro è poi vincere (troppo) spesso con il minimo vantaggio: dall'estate 2021/22, ovvero dal ritorno di Allegri sotto la Mole, la Juventus è infatti la squadra ad aver vinto più volte (17) per 1-0 nel massimo campionato. Volendo mettere nel mirino qualcosa in più del quarto posto, urge allora aggiustare la mira e segnare qualche gol in più, pure perché non sarà sempre possibile uscire dal campo con i tre punti dopo essere andati in vantaggio mettendo poi come accaduto a Firenze il pullman davanti alla porta. Per chiudere il discorso, basti pensare che al momento la Juve ha soltanto il settimo attacco del campionato e ha segnato le stesse reti del Frosinone: paradossale per certi versi, ma i numeri raramente mentono.
Detto questo, sotto con il Cagliari di Ranieri reduce da due vittorie di fila in campionato più una in Coppa Italia: Kean potrebbe fare ancora coppia con Chiesa e chissà se in tal caso Vlahovic (a secco dal 16 settembre) se ne starà ancora zitto e buono. In una squadra sempre più giovane che in settimana ha definitivamente dalle giovanili Huijsen e Yildiz. E senza lo squalificato Rabiot, il capitano sarà Locatelli: «Ha appena rinnovato fino al 2028, la fascia sarà un bel premio - così Allegri -. Vogliamo chiudere bene questa fase di campionato, senza strafare ma badando alla normalità.
All'Inter non pensiamo. La partita importante è contro il Cagliari, non quella tra quindici giorni: altrimenti butteremmo via tutto quello che abbiamo fatto finora. Per ottenere i tre punti, serviranno rispetto e umiltà». E qualche gol.
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