Le radici del demone anti Bleus degli italiani

Non ci stavi neppure pensando. Francia contro Svizzera sembrava un ottavo degli europei come altri. Lo guardi, con un certo distacco, senza tifo, senza passione, quasi come uno di quelli che dice: a me interessa il bel gioco

Le radici del demone anti Bleus degli italiani

Non ci stavi neppure pensando. Francia contro Svizzera sembrava un ottavo degli europei come altri. Lo guardi, con un certo distacco, senza tifo, senza passione, quasi come uno di quelli che dice: a me interessa il bel gioco. Te ne potresti fregare. Il calcio però è strano. Ci sono partite che nascondono dentro storie che non conosci e non ti aspetti. I Bleus partono come angeli dannati e per un quarto d'ora dipingono bellezza. Chapeau. C'è da inginocchiarsi. Poi accade l'imponderabile. Zuber mette un cross da sinistra, Haris Seferovic, attaccante del Benfica, spunta e insacca. Uno a zero. La Svizzera è avanti. Quando al minuto cinquantadue il var vede un rigore per gli elvetici ti scappa da ridere. Sul dischetto va Ricardo Rodriguez, difensore del Torino. Parato. Ecco, l'impresa finisce qui. Infatti ci pensa due volte Benzema. Il terzo ce lo mette Paul Pogba. Finita. Nessuno può immaginare quello che accade dopo. Seforovic fa tre a due e al novantesimo, Gavranovic acciuffa la fortuna per i capelli.

Supplementari. Qui comincia una partita nella partita. Ti sale un demone dentro e Francia contro Svizzera non è più neutrale. Tifi, tifi come un pazzo, e non sei il solo. Ti accorgi, da arcitaliano, che moltissimi italiani stanno facendo come te. Tifano contro la Francia come se in campo, al posto degli svizzeri, ci fosse l'Italia. Il demone che ti bussa dentro ti mostra i francesi come Gastone, il cugino fortunato e indisponente di Paperino. Il fastidio per quel modo di guardarci con un certo disprezzo. L'accusa di razzismo per una nazionale troppo bianca. E certo, siamo stati una parodia di colonialismo. Ti torna il passato nel cuore. La testata di Materazzi, la barba al palo di Roby Baggio e il rigore sbagliato di Gigi Di Biagio. Le parole di Paolo Conte sui francesi che si incazzano.

Non solo faccende sportive. I fucili chassepots che fanno strage di garibaldini a Mentana. Ti ricordi improvvisamente che a ferire a morte sul Gianicolo il ventenne Goffredo Mameli sono stati sempre loro, i francesi. Ci avete ucciso l'inno.

Ancora indietro, fino alla disfida di Barletta, anno di grazia 1503, tredici contro tredici, con Ettore Fieramosca a guidare gli italiani, da pezzenti e per l'orgoglio. Quando Mbappé sbaglia l'ultimo rigore tutto questo diventa un urlo di gioia e di inspiegabile antipatia. Cari cugini: liberté, egalité, eliminé.

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