Il Real ci ha provato ma non ce l'ha fatta: non perde partita da 103 giorni e anche stavolta ha rimediato. Il Bayern ci ha creduto ad inizio match e per tutta la ripresa. Ma la tradizione dice che Ancelotti non ha mai perso con i tedeschi. E tradizione sia, nonostante tremori e timori. La semifinale di Champions dirà la verità a Madrid. Non sarà facile per i tedeschi.
Partita gestita con doppia faccia. Real come un gattone in agguato e il Bayern c'è cascato: nemmeno un tiro spagnolo in 23 minuti, eppure fu subito gol al primo raggio di calcio qualità ispirato da Kroos e rifinito dall'infilarsi facile di Vinicius fra i tedeschi, mal vigilata dal Kim che a Napoli pareva un muro e qui invece un prego s'accomodi come nell'azione del rigore finale del Real.
Un tiro, un gol: il marchio qualità delle grandi squadre. Il Real ha messo in sofferenza il Bayern ma il calcio spesso è ingannevole. Bayern subito in pressione, padrone del campo per un quarto d'ora nel quale gli ispirati Sanè e Kane si scambiavano la possibilità di tirare in porta. Ma nulla da fare. Kane ha provato ad essere Hurricane quando ha proposto un calciata rugbistica da centrocampo a disarmare il portiere. Ma è stata spavalderia inutile prima di accucciarsi al volere Real. Da quel momento il Bayern ha faticato ad intuire varchi per punzecchiare la difesa spagnola. Kane ci ha riprovato con una punizione violenta. Kroos ha mostrato agli ex tifosi che il talento non invecchia e il Real si affida a lui per ispirare il trio di ragazzini terribili, seppur Bellingham avesse il freno tirato. Il pallone regala anche fatalità, tradizione e ghiribizzi della sorte.
Il Bayern ha ricominciato a giocare più convinto ad inizio secondo tempo. Stavolta i tiri sono andati in rete nel giro di tre minuti. Dapprima merito delle ispirazioni di Muller e di Sanè, che ha infilato il suo secondo gol di Champions al Real: con un sinistro efficace. Non altrettanto efficace il portiere degli spagnoli. E poco dopo una incursione di Musiala, in area, ha chiamato il fallo e il rigore: segnato da Kane al gol numero 43 in 43 partite, ottavo in Champions.
A quel punto Ancelotti ha cambiato: dentro Modric e Diaz per Kroos e Bellingham. Ma ancora una volta è toccato al duo meraviglia del Real scacciare la paura: Rodrygo si infila in area e Kim lo stende. Vinicius stende il portiere sul rigore. E appuntamento al Bernabeu.
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