Tira un sospiro di sollievo chi già immaginava guerra e guerriglia tra Milano e Roma. Curve riaperte, tutti felici e contenti. Forse. La giustizia sportiva continua nei suoi passi indietro a ritmo di valzer barzellettistico, ma probabilmente ne cava beneficio il convivere civile dell'ultima domenica di campionato di questo anno 2013. La Corte di Giustizia Federale ha sospeso il doppio provvedimento, causato dai tifosi di Inter e Roma, dopo i cori segnalati dagli ispettori della Figc durante Milan-Roma e Napoli-Inter.
Il giudice sportivo aveva randellato le due società rifacendosi a un «comportamento discriminatorio per origine territoriale» dei tifosi dell'Inter e «comportamento discriminatorio per motivi di razza» dei tifosi giallorossi. La Corte ha preso tempo, probabilmente non sapendo a qual santo protettore aggrapparsi: ha accolto il ricorso chiedendo una ulteriore indagine. Non è una vittoria per le tesi sostenute da Inter e Roma, piuttosto un armistizio in nome di una legge maldestra. Il rinvio era la soluzione indolore e pilatesca già prevedibile alla vigilia. Ora gli ispettori federali rivedranno i referti e, quando si avvicineranno partite meno calde, sarà replicata la sentenza. Fra l'altro il giudice ha rilevato nei referti una imperfezione: opportuna, ben studiata o solo dettata dalla casualità?
Il giudice, infatti, scrive sul caso Inter: «Occorre disporre un supplemento di indagine circa la percezione reale del fenomeno espressione di discriminazione, dovendosi constatare che nel rapporto dei tre collaboratori federali non vi è cenno circa l'esatta percezione del fenomeno da parte degli stessi per come collocati all'interno dell'impianto, bensì si ha riguardo solo alla percepibilità da parte dei due settori confinanti a quello occupato dalla tifoseria ospite. Rilevato, altresì, che, impregiudicata in questo caso ogni valutazione in ordine alla sanzione concretamente applicabile nel rispetto dei principi dell'afflittività e proporzionalità, occorre acquisire elementi di maggiore dettaglio, anche dal punto di vista formale, in ordine alle notizie che il Procuratore Federale assume.... e che fanno riferimento generico alla circostanza che i sostenitori della società Internazionale, posizionati nel settore ospiti in occasione della gara Napoli-Inter assistono normalmente alle partite casalinghe nel settore oggetto di chiusura da parte del Giudice».
In sintesi, gli ispettori hanno garantito percepibilità, non percezione dei cori, e va dimostrato che i tifosi di Napoli sono gli stessi della curva nord. Idem per quanto riguarda la Roma e la sua curva sud.
Per ora spettatori, società e diritti di chi aveva già comprato i biglietti sono stati salvaguardati, non certo le decisioni del giudice sportivo e la credibilità di legge e sanzioni. L'Inter, per bocca del dg Marco Fassone, si è detta soddisfatta ed ha contrattaccato: «La Lega deve trovare soluzioni concrete e non ipocrite. Per non penalizzare i club che si trovano tra incudine e martello. É sproporzionata la sanzione per colpa di circa 300 persone. Non è la prima volta che la pena viene sospesa, vuol dire che la norma desta mille perplessità». Avranno qualcosa da dire le società (leggi Juve) che hanno pagato il conto senza avere sospensioni o rivisitazioni dei referti.
Meglio per Inter e Roma, soprattutto per i nerazzurri che ieri hanno fatto il brindisi augurale con Thohir, rimasto oltre tre ore ad Appiano a discutere di un difficile mercato con Mazzarri. Oggi si dedicherà al derby di coppa Italia Primavera. Ai grandi ha detto soltanto, tradotto da Angelo Mario Moratti: «Noi vogliamo vincere il derby». Fosse così semplice.
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