Ricciardo, la prima è con il botto

Gp del Canada, vince l'australiano, Massa tocca Perez: tragedia sfiorata. Ferrari invisibili e Newey rinnova con la Red Bull

Daniel Ricciardo, 24 anni, australiano della Red Bull
Daniel Ricciardo, 24 anni, australiano della Red Bull

Una bibita con le ruote che spezza il dominio di due frecce d'argento, la Red Bull. Un giovane prodigio sorridente che di bravura e fortuna vince sotto safety car, Ricciardo. Un ottimo pilota che dimostra di essere parecchio intelligente, Rosberg. Un bambino cattivo della F1 re degli sfigati, Hamilton, ritirato. E due piloti che per un quarto posto rischiano all'ultimo giro di ammazzarsi, Massa e Perez. Il primo colpevole di frenare male e toccare l'altro, il secondo vittima. Illesi. Comunque meglio un controllino in ospedale. Per la verità, nel di cui sopra elenco, c'è posto anche per un quattro volte di fila campione del mondo, Vettel, terzo. Capace, come è stato, di azzannare il podio d'orgoglio e dimostrare di essere fortunatissimo visto che i due che hanno rischiato di uccidersi gli sono passati proiettili a 300 all'ora uno a destra e uno a sinistra: «Sono un miracolato». E la Ferrari?

Ferrari assente dal grande banchetto apparecchiato dal calo di potenza gemello sulle due Mercedes di Rosberg ed Hamilton (recupero di energia in frenata kaputt) che fino al giro 37 stavano facendo solita gara a due e di colpo si sono ritrovati con due-tre secondi al giro in meno rispetto agli inseguitori. L'altro mondo affamato della F1, che non si capacitava quasi di sentire profumo di tacchino tedesco ben cotto, con il tovagliolo al collo si è avventato sulla carnosa preda. E la Ferrari?
La Ferrari a guardare, a litigare con la Toro Rosso prima con Alonso (sesto) e poi Raikkonen (decimo), «c'è da lavorare, tanto, ma la Red Bull dimostra che con il lavoro tutto può succedere, ci motiva» dirà Fernando. Ferrari comunque e purtroppo lontana anni luce dal banchetto gentilmente offerto dalle Mercedes che per essere ospite perfetta ha persino apparecchiato il secondo ritiro di Hamilton, giro 46, davvero incredibile la iella del ragazzo. Lui sempre più bambino cattivo della F1 a cui non ne concedono una e non ne va giusta una, mentre a Nico perdonano tutto, compreso il taglio di chicane con cui era tornato in testa ai danni di Lewis dopo errore grande. Nico che però nobilita se stesso perché con la macchina depotenziata gestisce al meglio quel che resta della propria leadership e quando vede arrivare Ricciardo, penultimo giro, lo lascia passare senza cercare guai. E la Ferrari?

La Ferrari forse ha corso choccata dalla simpatica news arrivata nel mattino canadese. Perché per mesi non solo i tifosi ferraristi si erano cullati all'idea che in un futuro più o meno prossimo sarebbero arrivati Vettel e mago Newey o, meglio ancora, mago Newey e chi volete. E invece è arrivato un annuncio gongolante firmato Red Bull, questo: «Siamo felici di annunciare che la collaborazione piena di successi con Adrian Newey proseguirà ancora per diversi anni. Newey si occuperà sia di tutti i progetti tecnici Red Bull (anche vela?) che delle future F1». Non solo. Si occuperà di recuperare un po' di punti in campionato visto il regalo ricevuto da Ricciardo e visto che «con il caldo estivo le Mercedes potrebbero avere dei problemi... avete visto cosa è successo qui?».
E la Ferrari? Ironia di certe coincidenze, mentre il team austriaco comunicava il rinnovo con Newey, la Rossa annunciava dell'altro.

Che nei Ferrari racing days a Shanghai hanno partecipato 30000 appassionati e che ingaggerà un baby prodigio locale nella driver academy. Bah! Ma anche che a Montezemolo piacerebbe tanto avere una rossa ufficiale a Le Mans. Fuga o diversivo?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica