Roberto Baggio è uno dei giocatori italiani più forti di tutti i tempi. Il Divin Codino ha incantato con le maglie di Fiorentina, Juventus, Milan, Inter, Bologna e ai microfoni del Corriere dell Sera ha raccontato come gli pesi ancora quel rigore fallito ad Usa '94, in finale contro il Brasile: "Mi capita di ripensare al rigore sbagliato nella finale Mondiale contro il Brasile nel 1994, ma non ho ancora trovato un senso di quell'errore. Anche se il tempo passa, l'amarezza è sempre la stessa. Non è diminuita. Non passerà mai, penso. Mi piacerebbe tornare indietro, a quegli anni. A parte il finale. Il percorso fu denso di significato: per la fatica, le difficoltà e per il carattere e la determinazione con cui ne siamo usciti. Non avrei mai pensato che un giorno la gente avrebbe voluto indossare quello che noi indossavamo allora. Vuol dire che forse hai lasciato qualcosa di bello e di profono. Anche se... è il Mondiale del '90 quello in cui mi sentivo di poter fare qualsiasi cosa".
Baggio ha poi parlato del suo erede e di un altro grande fuoriclasse del calcio italiano e mondiale come Paolo Maldini: "Guardo molto calcio sudamericano e, da tifoso del Boca Juniors, mi piace molto Centurion. Ma deve migliorare fuori dal campo. Paragoni? Credo proprio che oggi sarei riuscito a giocare qualche anno in più. E non solo io. Ai miei tempi, prima aspettavi la scarpata e solo dopo pensavi a come stoppare il pallone. Oggi, a volte si rischia l'espulsione al primo fallo. Una volta prendevi la botta e non sapevi nemmeno chi te l’aveva tirata. Una volta era una caccia all'uomo. Il miglior giocatore? Maldini è stato il difensore più forte contro cui ho giocato. Quando te lo trovavi davanti sapevi che non passavi. Era grosso. Ed era forte di testa, di destro, di sinistro. Dovevi mettere insieme quindici giocatori per farne uno come lui".
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