A Roma c'è Lina sul banco degli imputati: una scorta per lei e i figli

Contestata la Ceo Souloukou, per i tifosi è la colpevole dell'esonero. L'era Juric inizia senza dirigenti

A Roma c'è Lina sul banco degli imputati: una scorta per lei e i figli
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La rabbia regna sovrana tra i tifosi della Roma; la Curva Sud (e forse anche qualche altro settore dello stadio) non entrerà nello stadio prima del 30° minuto della sfida con l'Udinese. L'esonero della bandiera De Rossi non è stato digerito: nel mirino i Friedkin e in particolare a chi a Trigoria è una sorta di «braccio armato» dei proprietari americani. E così la Ceo Souloukou è finita ufficialmente nella contestazione della piazza: «DDR mare di Roma... Lina il male di Roma», lo striscione esposto fuori dal centro sportivo. Tanto che sull'onda degli attacchi sempre più accesi le è stato assegnato sin da giovedì un servizio di protezione. Persino i figli di 3 e 8 anni della dirigente greca sono stati scortati anche per raggiungere le rispettive scuole dell'obbligo. L'allenatore, amareggiato dall'atteggiamento della società, continua però a negare che tra i motivi dell'esonero ci sia lo scontro con lei.

Ma per la piazza la principale responsabile del cambio in panchina è proprio la dirigente greca con cui De Rossi non ha mai avuto feeling. Si parla da giorni di un mancato gradimento della Ceo per l'intervista di Totti (la frase «Daniele è un parafulmine» per la manager greca l'avrebbe ispirata proprio De Rossi). E poi la vicenda Dybala: una delle maggiori discussioni tra i due era stata sull'impiego dell'argentino, dato in partenza e che invece alla 15ª presenza stagionale vedrebbe il suo stipendio lievitare a 7,5 milioni di euro grazie al rinnovo.

Oggi sulla panchina giallorossa siederà un nuovo allenatore ma nella prima conferenza stampa non c'è stato nessun dirigente a presentarlo. E così la «prima» di Ivan Juric - 13 minuti appena - diventa una «routine» della vigilia di una gara. In pratica a Trigoria è come se non fosse successo nulla. Ma il clima attorno alla squadra è poco ideale per il debutto del croato che si sta giocando la chance più grande della carriera e rischia di essere vittima della vicenda. Intanto si mostra impermeabile a quanto sta accadendo: «Con De Rossi la squadra ha dimostrato di poter lottare con chiunque. In questi mesi abbiamo visto tanti concetti che mi piacciono, come l'aggressività, ci sono tanti spunti e poi dobbiamo cercare di amalgamare tutto. La proprietà con me è stata chiara, l'obiettivo è andare in Champions e restarci».

Su Dybala: «È intelligente, fa un buonissimo lavoro difensivo, in attacco se sta bene è di grandissima qualità. E può giocare insieme a Soulé». Prove di disgelo con Zalewski, Juric dà l'ok: «È un giocatore che mi piace».

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