Ronaldo vuole il baccalà (per tutti): la rivolta dei compagni

Il portoghese avrebbe consigliato allo chef dei Red Devils i suoi piatti preferiti, stufato al baccalà e polpo

Ronaldo vuole il baccalà (per tutti): la rivolta dei compagni

La dieta personale di Cristiano Ronaldo starebbe creando non pochi problemi ai nuovi compagni del Manchester United: la pretesa del fuoriclasse portoghese di inserire il "Bacalhau a bras" nella dieta dei compagni ha scatenato una rivolta allo United.

Secondo quanto riporta il Sun, infatti Cr7 avrebbe consigliato allo chef dello United un nuovo menù. Non solo per lui, ma per tutti. E soprattutto con i suoi piatti preferiti. In primis, il Bacalhau a Bras, una ricetta portoghese particolarmente apprezzata dall’ex calciatore della Juve. Si tratta di uno stufato di baccalà, con patate e uova insieme al polpo, un piatto che Ronaldo inserisce regolarmente nella sua routine alimentare. Un menù che non stuzzica per niente l'appetito dei suoi compagni di squadra, che a quanto pare sarebbero pronti a ribellarsi.

"Cristiano Ronaldo è molto attento alle proteine. Fette di prosciutto, uova, avocado. E gli chef stanno cercando di aiutarlo", ha raccontato al Sun una fonte vicina allo United. Come noto il campione cura con molta attenzione la sua routine alimentare e sceglie soltanto cibi sani, biologici e naturali come pesce, pollo, manzo, uova, avocado e riso nero. E poi naturalmente verdure, insalate, frutti di mare e proteine, rigorosamente provenienti dal pesce. Senza dimenticare l'olio di cocco, un condimento speciale che il portoghese non si fa mai mancare.

Tutte le manie dei calciatori

Nel calcio moderno nessuno può fare a meno di un nutrizionista. Al Manchester City vigono regole rigidissime, sono vietati tutti i tipi di snack e i brownies, per la disperazione dei calciatori di Guardiola. C'è chi addirittura ne ha uno personale.

Giulio Poser, il nutrizionista friulano che da anni segue Leo Messi, ha convinto "La Pulce" a eliminare l'Asado, un sacrificio davvero enorme per l'argentino. Poi ognuno ha le sue manie. Pippo Inzaghi era celebre per i suoi biscottini Plasmon. Ne mangiava in continuazione, a tutte le ore, lasciandone sempre due in fondo alla confezione. A pranzo e cena, invece, solo bresaola.

C'è chi invece non si preoccupava di sgarrare: il brasiliano Sodinha ex Brescia e Trapani, un trequartista extralarge che si ingozzava di carne e feijoada. Andava matto per i fagioli fino ad abusarne, soprattutto prima delle partite, anche Toninho Cerezo, protagonista con le maglie di Roma e Sampdoria. Cassano a Madrid era il "Gordo", perché come egli stesso raccontò: "dopo aver fatto sesso mi sfondavo di cornetti alla crema". Più di tutti il Mitico Villa, idolo del Bologna tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90. Renato al calcio professionistico ci era arrivato tardi e perciò aveva mantenuto regole alimentari molto indulgenti. Prima della partita era capace di mangiarsi un pollo arrosto o due panini Camogli in Autogrill.

Senza dimenticare gli allenatori. Oronzo Pugliese, il Mago di Turi, era ben felice quando i suoi giocatori chiedevano il bis di pastasciutta.

Marino Perani, campione del Bologna scudettato nel 1964, divenne celebre per la ricetta del prezzemolo. Ad un certo punto chiese al cuoco di mettere il prezzemolo ovunque, proprio perchè conteneva molte vitamine. Ricordi lontani di un calcio più sano e genuino, anche a tavola.

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