Si ferma anche Calhanoglu, più o meno lo stesso guaio muscolare di Thuram (risentimento al muscolo adduttore della coscia), simili anche i tempi di recupero: Inzaghi spera di poterli riaggregare alla squadra per la trasferta di Bologna (9 marzo), 4 giorni prima della sfida-bis contro l'Atletico. Palla quindi ad Asllani, positivo a Lecce, fin da domani sera contro l'Atalanta. L'alternativa sarebbe arretrare in regia Mkhitaryan e inserire Frattesi con Barella. In attacco, con Lautaro stavolta dall'inizio dovrebbe toccare ad Arnautovic. In difesa tornano Pavard e Bastoni, risparmiati a Lecce, ma non Acerbi, convalescente. Sommer ha recuperato e sarà regolarmente fra i pali.
Sempre d'attualità la questione stadio, fra smentite e conferme, passi avanti e improvvise retromarce. All'incontro di giovedì scorso a Palazzo Marino, fra il sindaco e i rappresentanti di Milan (il presidente Scaroni) e Inter (l'amministratore delegato Antonello) è seguito un contatto diretto fra Giuseppe Sala e il presidente nerazzurro Steven Zhang, a Nanchino dallo scorso agosto. Zhang jr ha confermato la possibilità per il club nerazzurro di restare a San Siro, a patto che le condizioni siano favorevoli: costi, tempi, prospettive. Nemmeno il Milan, peraltro, ha smentito questa possibilità.
Da una parte, le due società dicono di volersi muovere indipendentemente (ma poi si parlano), verso San Donato (il Milan) e Rozzano (l'Inter), dall'altra hanno accettato di risedersi al tavolo col comune di Milano, perché tutti sanno che costruire uno stadio costa molto (e
i soldi sono pochi) e l'operazione San Siro, di cui non sono ancora chiari i risvolti immobiliari, ha sicuramente maggiori margini di guadagno rispetto a due aree periferiche, con opere di urbanizzazione tutte da creare.
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