L'alto femminile va a una simpatica politica della Cantabria, Spagna delle autonomie e di gente tutta di un pezzo. Si chiama Ruth Betia, ha 37 primavere, salta indossando occhiali spaziali e porta coda di cavallo e sorriso grande e, suvvia, fa simpatica e fa effetto e ve la immagineresti mai una delle nostre politicanti anche di bella presenza che tra un bla bla e l'altro in Regione va a vincere un'olimpiade? Ecco. Ruth Betia è riuscita in tutto questo, ha messo dietro ragazze di quindici anni più giovani e campionesse e fuoriclasse e anche giovani di belle speranze come la nostra Alessia Trost, alla fine 5a e delusa e “però ho voglia di vivere l'atletica in modo allegro e più felice e per questo riparto da qui...”. Più che delusa l'altra azzurra, la giovane Desiree Rossit, fuori a 1,93, sedicesima.
Imponente la gara della politicante spagnola. Ruth Betia è infatti stata perfetta: nonostante una progressione assurda decisa dagli organizzatori, ha fatto percorso netto dall'1,88 all'1'97. Poi, lei e le altre sopravvissute si sono fermate a 2 metri. Ma per aver azzeccato pronti e via i primi tre salti, oro alla spagnola, alla sua simpatia e alla sua età. Argento alla bulgara Demireva e bronzo alla commovente Blanka Vlasic, chiaramente non più ai livelli del passato, chiaramente infortunata alla caviglia dopo il secondo tentativo a 1,97, chiaramente stoica.
C'è spazio anche per le frizzanti ragazze della 4x400. Benedicta Chigbolu, Maria Enrica Spacca, Ayomide Folorunso e la veterana Libania Grenot.
Hanno acchiappato il sesto posto finale (3'27''05 – vittoria agli Usa 3'19''06), miglior risultato di sempre come a Los Angeles 1984. Là mancavano i sovietici e i Paesi dell'Est. Qui mancavano i russi. Qui per la verità è anche mancata la Grenot. Non era quella degli Europei di Amsterdam. Lo fosse stata... chissà... magari il podio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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