
Un triplo salto sul mondo. Dopo l'oro europeo Andy Diaz vince anche i Mondiali indoor di atletica a Nanchino. Al bronzo olimpico è bastato un solo balzo da 17.80 metri, primato italiano e miglior misura stagionale, per mettersi al collo la terza medaglia in tre apparizioni con la maglia azzurra. Tre sono anche i passi della sua specialità, hop, step e jump, compiuti prima del suo atterraggio sulla sabbia trasformata di colore oro. «Mi piace mantenere la parola, avevo detto che avrei vinto e l'ho fatto. Parigi ha aperto il rubinetto'», esulta il fenomeno di origini cubane diventato cittadino italiano per merito sportivo nel febbraio 2023 che regala l'oro alla nostra spedizione in Cina dopo essersi imposto davanti al cinese Zhu Yaming (17.33) e a Zango del Burkina Faso (17.15), il quale ha approfittato della squalifica del brasiliano Almir Dos Santos (17.22), arrivata qualche ora dopo la finale, per aver usato scarpe non conformi al regolamento.
Quando nello Stivale era l'alba, al primo salto Andy decide di volare sul mondo. Atterra di cinque centimetri oltre il record nazionale, già in suo possesso, e non lontano da quei 18 metri che aprono le porte del Paradiso sportivo se guardiamo a quello che avverrà a settembre, quando si svolgeranno i Mondiali all'aperto di Tokyo, nello stadio già teatro dei sogni olimpici. Nei giorni in cui Tamberi, Jacobs e compagni di staffetta vincevano gli ori, il leone in gabbia Andy gareggiava per una Cuba che gli stava stretta al punto tale da decidere di non tornare in patria e di fuggire per approdare in Italia. «Ho dormito per strada, in attesa dei documenti», ha raccontato l'habanero nato il giorno di Natale del 1995, cresciuto ispirandosi al cugino Osniel Tosca, 4° ai Mondiali di Osaka 2007. In Italia ha poi contattato via social l'ex campione Fabrizio Donato («Sei il mio idolo e voglio che mi alleni, mi aiuti?»), diventato come un secondo papà. «Ha i miei stessi pensieri e obiettivi, è il top del top racconta il finanziere . Lo ringrazierò per sempre: mi ha accolto a casa sua facendomi sentire subito uno della sua famiglia».
A consegnargli la bandiera tricolore l'ultimo oro azzurro indoor nel triplo (Lisbona 2001), ovvero Paolo Camossi.
L'ex coach di Jacobs oggi è responsabile azzurro del settore dei salti che sta regalando meraviglie all'Italia. Quel Jacobs che oggi inizierà la sua stagione all'aperto correndo a Miami i 200 metri. L'ultima volta nel mezzo giro di pista era stata quasi sette anni fa.
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