Scatta l'era-Var nel ciclismo. È italiano il primo giudice tv

Con la MIlano-Sanremo introdotto il Var, non per assegnare un gol o un rigore, ma per sanzionare le infrazioni dei corridori, o dei loro direttori sportivi

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Dal fotofinish al Var. Domani alla Milano-Sanremo inizia per il ciclismo una nuova era. Il Var non per assegnare un gol o un rigore, ma per sanzionare le infrazioni dei corridori, o dei loro direttori sportivi in tempo reale e garantire in questo modo la massima regolarità di una corsa.

Un giudice si piazzerà davanti alla tivù, in questo caso Gianluca Crocetti, toscano di Pontremoli, 48 anni, giudice internazionale Uci dal 2004.

Si posizionerà su un motorhome in zona arrivo, vicino alla regia Rai, e seguirà la corsa con l'ausilio di immagini che arriveranno direttamente dall'elicottero, dalle motociclette, o dalle telecamere fisse. Un sistema che sarà utilizzato per le cinque classiche monumento (Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia), i tre Grandi Giri (Giro, Tour, Vuelta) e il Mondiale.

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