Se la guerra piomba tra gli spareggi degli Europei

Ucraina e Israele in corsa per un posto nella stessa Lega ma giocano in campo neutro. Bosnia e Islanda le rivali

Se la guerra piomba tra gli spareggi degli Europei
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La guerra e le drammatiche vicende geopolitiche piombano sugli spareggi per Euro 2024. Nella Lega che assegna uno dei tre posti a disposizione ci sono infatti Ucraina e Israele, vittime delle aggressioni belliche di Russia e Hamas. Bosnia, altra nazionale che ha vissuto la guerra a inizio anni '90, e Islanda permettendo, saranno proprio loro a contendersi il posto nel gruppo del torneo tedesco dove sfideranno Belgio, Slovacchia e Romania. E dovranno farlo in campo neutro: il sorteggio ha previsto la gara in casa per la vincente di Bosnia-Ucraina, per cui in caso di successo dei gialloblu, l'atto finale andrebbe in scena a Wroclaw, in Polonia.

Il calcio diventa così momento di possibile gioia per questi popoli martoriati, costretti da mesi a giocare lontano dai propri territori bombardati. L'Ucraina (nella foto Malinovskyi) dal febbraio 2022 ma anche 8 anni prima, quando Putin invase il Donbass, e ha vagato tra Germania e Polonia; Israele dall'ottobre 2023, all'inizio del conflitto con l'organizzazione politica palestinese islamista, e ha trovato ospitalità per la sfida di semifinale con i nordici allo Szusza Ferenc Stadion di Budapest, la piccola casa dell'Ujpest, uno dei club più antichi della capitale ungherese. Diventata da mesi la città dove giocano anche le squadre di club impegnate nelle Coppe (vedi il Maccabi Haifa eliminato dalla Fiorentina). E qui la nazionale del ct Hazan sfidò già nel girone di qualificazione un'altra esule, la Bielorussia, «punita» a causa dell'alleanza con il paese di Putin.

I due Paesi, al di là del calcio, hanno ben altri problemi a cui pensare. Ma la possibilità di partecipare ai prossimi campionati europei è troppo allettante. L'Ucraina aveva sfiorato il colpo nel girone dell'Italia e ora affronterà la Bosnia a Zenica. Anche la nazionale allenata ora da Milosevic, nata dopo la dissoluzione della Jugoslavia nel 1995, era reduce da una guerra con Sarajevo cinta nel più lungo e sanguinoso assedio della storia moderna europea, dopo che la terra di mescolanze etniche e linguistiche era già stata spartita violentemente dai grandi imperi di Occidente e di Oriente.

L'Islanda, sorpresa del calcio tra il 2016 (quando arrivò ai quarti degli Europei) e il 2018 (partecipò ai Mondiali in Russia) vuole invece spegnere il sogno di

Israele. Che non ha mai giocato il torneo continentale dal 1996, da quando era stata ammessa alle qualificazioni dell'Uefa. Il verdetto arriverà il 26, una data che potrebbe essere storica. Ma non per la guerra in corso.

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