Se Mateo ko ci sprofonda nei soliti problemi

Con l'infortunio di Retegui, restituito all'infermeria di Zingonia, Spalletti ha le pedine contate per la doppia sfida con la Germania

Se Mateo ko ci sprofonda nei soliti problemi
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Houston, abbiamo un problema. Non è nuovo, se riferito alla Nazionale di questi ultimi tempi magrissimi in materia di centravanti. Con l'infortunio di Retegui, restituito all'infermeria di Zingonia, Spalletti ha le pedine contate per la doppia sfida con la Germania che deve rispondere a un quesito fondamentale: abbiamo finalmente voltato pagina dopo l'inquietante e deludentissimo europeo? Parigi (con quel memorabile 3 a 1) ci offrì una risposta rassicurante, il ritorno con la Francia (1-3) ci restituì qualche dubbio legittimo. In attacco è rimasto solo Kean, tra l'altro diffidato e quindi a rischio squalifica per il viaggio a Dortmund di domenica 23 marzo. Nelle retrovie dei convocati azzurri al lavoro sui prati di Appiano Gentile si può notare solo la statura di Lucca: troppo poco per un calcio italiano che nel passato ha avuto, come racconta e rievoca Boninsegna, il meglio di una intera generazione. Piccoli (Cagliari) e Baldanzi, uno centravanti classico, l'altro 3/4ista sono le soluzioni annunciate dal ct Spalletti e da tenere con la valigia pronta. Troppo poco per eliminare l'allarme scattato ieri mattina a causa delle precarie condizioni di Retegui, uno che a Bergamo, con il calcio di Gasperini, è diventato una macchina da gol. Dichiarato il problema di quest'Italia rinnovata nei ranghi e nel sistema di gioco, bisogna puntare sull'altra risorsa a disposizione. Che è poi l'assortimento di centrocampisti, tra i più quotati nei confronti dei tedeschi che pure non sono paragonabili ai loro predecessori. I 5 provati dal ct (Frattesi, Barella, Rovella, Tonali, Udogie) più un paio di alternative (Ricci e Casadei) rappresentano la garanzia su cui puntare per reggere il confronto.

Al resto devono provvedere lo spirito segnalato a Parigi, la qualità del calcio esibita al cospetto del Belgio per guadagnare la fase finale del torneo (si gioca a Torino) che può davvero restituire al club Italia l'autostima di cui ha bisogno per giocarsi poi il pass per il prossimo mondiale.

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