Al termine della sua prima settimana piena (tre partite), l'Inter spallettiana cede nuovamente la testa della classifica al Napoli e viene scavalcata dalla Juventus. Quattro squadre dimorano in quattro punti a meno due giornate dalla virata di un campionato mai così guerreggiato. I millenials, per dire, tanta incertezza non l'hanno mai conosciuta. Detto che, com'era successo con il Napoli, sono partiti più veloci della luce gli assurdi processi, le discussioni sulla rosa e sul mercato dell'Inter - come se non fosse sempre stato chiaro che la riforma Spalletti si reggesse su un pugno di uomini - il dato più interessante della giornata ce lo regala la Juventus.
I senza Dybala arano il campo di Bologna, granitici e determinati. Madama ha il miglior attacco: 44 reti, sei più del Napoli, dieci più dell'Inter, sedici più della Roma. Però la Juve sembra rinata a nuova vita non tanto per i gol che segna, piuttosto per quelli che non prende. Dal 19 novembre, quando finì gelata dalla tramontana doriana, ha la porta immacolata: sei gare, quattro di campionato e due di Champions.
Non subire gol aiuta a segnarli: la manovra difensiva è alla base di ogni (speranza di) successo. La Roma ad esempio, come contro il Cagliari, non incanta ma è essenziale e solida in retroguardia: ha incassato solo dieci gol, meno di tutti.
Malgrado il peggiore attacco delle prime sei, Sampdoria compresa, la Roma degli ex orfani di Spalletti è lassù, tra le prime. Juventus-Roma, sabato prossimo, sarà un bel test tra il miglior attacco e la miglior difesa, ma anche tra chi ha smesso di prendere gol e chi ne ha presi meno di tutti.
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