Se lo Squalo morde ed emoziona per 7 secondi

Che bello veder attaccare nel finale in salita e discesa lo Squalo, prima con Giulio Ciccone, poi da solo anche sul piano

Se lo Squalo morde ed emoziona per 7 secondi

Tre, come i nomi di questa giornata incantevole che mi ha riempito il cuore: Vendrame, Nibali e Viviani. Andrea Vendrame, 23enne veneto di Conegliano, onesto faticatore del pedale, che già due anni fa sfiorò la vittoria di tappa al Giro arrivando secondo a San Martino di Castrozza, ieri ha raccolto quello che ha seminato: tanto, tantissimo, per una vittoria che mi ha riempito il cuore. Il secondo nome e Vincenzo Nibali. Che bello veder attaccare nel finale in salita e discesa lo Squalo, prima con Giulio Ciccone, poi da solo anche sul piano. Si porta a casa 7”, che non sono niente davanti a quello che lo aspetta, ma sono tantissimi per questo campione che qui al Giro c’è arrivato per il rotto della cuffia a causa della frattura al polso pochi giorni prima del via della corsa rosa. Vederlo attaccare è stato un piacere assoluto, che dice molto di più di quei pochi 7”: questo è un numero 1.

Elia Viviani sarà il primo ciclista della storia a portare il nostro vessillo alle Olimpiadi di Tokyo unitamente alla tiratrice Jessica Rossi. Un premio alla serietà e al talento. Un premio anche al ciclismo, che forse lo meritava anche prima questo riconoscimento. Ma finalmente è arrivato: ed è bello.

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